L'editoriale di Xavier Jacobelli

Questa Atalanta merita solo applausi, ma Ilicic stavolta non ha fatto il Prof

Questa Atalanta merita solo applausi, ma Ilicic stavolta non ha fatto il Prof
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di Xavier Jacobelli

L’Atalanta gioca, domina in lungo e in largo la capolista in casa sua, ma l’Inter vince con l’unico tiro in porta e se ne va. Catenaccio d’antan, quello di Conte, con Handanovic protagonista di due parate degne della sua fama. Ha ragione Gasperini di essere arrabbiato per la sconfitta che sta molto stretta alla Dea e non ne intacca minimamente il valore assoluto. Nulla può e deve essere rimproverato ai nerazzurri di Bergamo che hanno dato l’anima e, purtroppo, hanno scontato l’infortunio di Zapata nella ripresa, altrimenti Gasp gli avrebbe affiancato Muriel anziché mandarlo in campo per sostituirlo.

Ma questo è sempre più l’anno dell’Inter: ha imparato a vincere anche partite molto difficili, chiudendosi a riccio dopo essere passata in vantaggio: non è un caso che abbia incassato soltanto 2 gol nelle ultime 9 gare. Gli uomini di Conte si candidano allo scudetto che, a dodici partite dalla fine, è sempre più nelle loro mani, in virtù di un rendimento dalla regolarità impressionante.

La difesa bergamasca ha messo la museruola al miglior attacco del campionato e superlative sono state le prove di Dijmsiti e Romero, capaci di annullare Lukaku, Martinez e poi Sanchez. Dalla grande esultanza interista a fine partita e dagli elogi di Conte a Gasperini si è capito quanto pesante sia questa vittoria per la formazione dell’ex ct che, in questo torneo, per quattro volte non ha tirato in porta nel primo tempo e per due volte su quattro è capitato proprio contro l’Atalanta.

Skriniar non segnava di piede dall’ottobre 2017: ha trovato il varco giusto sfruttando l’unica esitazione della retroguardia davanti a Sportiello. Postilla finale per Ilicic: non ha fatto la nonna, come nei 29 minuti contro il Real Madrid, ma non è stato nemmeno il Professore rimirato contro il Crotone. Il Real si avvicina: il 16 marzo, a Valdebebas, speriamo che la nonna resti a casa.

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