Questa Atalanta non muore mai. L'Europa l'aspetta
di Xavier Jacobelli
Il maestro e l'allievo hanno pareggiato, ma si presume che né Gasp né Juric potessero immaginare un 4-4 così pirotecnico: otto gol, quattro rigori, continui ribaltamenti di fronte, un'emozione continua e un risultato finale giusto per ciò che Atalanta e Toro hanno mostrato, affrontandosi a viso aperto senza esclusione di colpi.
Il Gewiss Stadium è stato teatro di una partita da Premier League, scaturita dal confronto fra due tecnici votati a un calcio spettacolare. L'imprinting di Gasp si è riflesso su Juric, le cui parole di gratitudine verso Gian Piero, pronunciate prima della partita, testimoniano quanto l'allenatore croato debba al pigmalione di Grugliasco. Colpita a freddo dal gol granata, l'Atalanta è passata dallo 0-1 al 2-1, poi ha subito la rimonta del Toro, schizzato addirittura sul 2-4, prima del rush finale di una Dea tornata grintosa come nei momenti più felici della stagione e capace di agguantare.
Proprio qui sta il punto: certo, la clamorosa sconfitta interna della Fiorentina nel recupero con l'Udinese poteva essere sfruttata meglio dai nerazzurri che hanno mancato il sorpasso. Ma sbaglia chi pensa che il punto guadagnato in circostanze tanto avverse non serva: questo è il campionato più pazzo degli ultimi anni (chiedere referenze all'Inter, a Radu e al Bologna) e la volata per l'Europa si deciderà soltanto all'ultimo minuto dell'ultima partita giocata il 22 maggio. L'Atalanta c'è e ci sarà sino alla fine.
Conforta il crescendo di condizione di Zapata e Muriel, il secondo in particolare, capace di mantenere la massima freddezza sul dischetto (la prima e soprattutto la seconda volta); la determinazione della squadra che non ci stava a perdere e non ha perso; la lucidità di Gasp anche nei momenti più critici della sfida a un Toro che Juric ha letteralmente rigenerato, se si pensa a che cosa sia stata la squadra granata nelle ultime due stagioni precedenti l'attuale.
L'Europa aspetta la Dea: le concorrenti sono agguerrite, il finale è tutto da scrivere, ma i conti si faranno alla fine. Roma, Lazio e Fiorentina sanno che dovranno fare i conti con l'Atalanta. Sarà un bel vedere.