Come se ne esce?

Questione Gasperini-Atalanta, il sondaggio tra i tifosi: c'è bisogno di chiarezza, lo sfogo ha stupito molti

Tanti i pensieri affidati dai tifosi alla pagina social di Radiodea: c'è confusione, la situazione di classifica è buonissima ma vanno sistemate alcune questioni

Questione Gasperini-Atalanta, il sondaggio tra i tifosi: c'è bisogno di chiarezza, lo sfogo ha stupito molti
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di Fabio Gennari

Circa 200 commenti, una discussione che è continuata anche in altri post e la sensazione che ci siano posizioni diverse dopo le parole di Gasperini che negli ultimi giorni hanno agitato parecchio le acque in casa Atalanta. Mentre il tecnico si gode qualche giorno di vacanza lontano da Bergamo (è alle Seychelles), i tifosi hanno partecipato a un sondaggio della pagina Facebook di RadioDea e le risposte permettono di comporre un quadro abbastanza chiaro della situazione. La domanda che è stata posta è la seguente: "Che idea hai? Cosa pensi delle dichiarazioni di Gasperini? Come se ne esce?"

Le risposte sono state, come prevedibile, molto accorate, sentite, argomentate ma anche dirette. «I modi e le mezze frasi dette hanno stancato - scrive Alessandro Pezzotta -, se non vuole più restare che si dimetta, se ne faranno una ragione tutti . In panchina è fenomenale, qui ha fatto la storia, ma se vuoi fare il Mourinho devi anche avere il palmares di Mourinho. Si lamenta, ma non mi pare allenasse il Real Madrid prima di venire a Bergamo. L'Atalanta ha fatto i risultati migliori della sua storia con lui, ma anche per lui è lo stesso. Tutto lasciando da parte la vergognosa parentesi di Lecce».

Ciò che si percepisce è un misto di stupore e di stanchezza. «Lui rimarrà nella storia dell'Atalanta per sempre come il miglior allenatore, ma ultimamente non capisco perché fa così, lui deve fare le scelte per il bene della squadra, non fare i capricci o mandare segnali alla società, mettendo in campo calciatori non pronti o di basso livello, in rosa ne abbiamo almeno 6», è il pensiero di Silvio Locatelli. Diego Magitteri è ancora più netto: «I panni sporchi si lavano dentro 4 mura. Di cosa siano sporchi lo sanno loro, quindi che resti tra loro e ci lascino fuori da 'sti casini, che a noi tifosi importano meno di nulla. Io onestamente sono stanco. Voglio parlare solo di campo per favore».

I tifosi chiedono che tecnico e società si parlino, anche se è inverosimile che non lo facciano di continuo. Scrive Roberto Fontana: «Gasp è stato molto chiaro : "Non posso comportarmi come sei anni fa, (tagliando fuori giocatori che non conoscevo) con un gruppo che ci ha permesso insieme di raggiungere grandi risultati". Non fa una piega. La salvezza è già raggiunta per cui è fondamentale che la società detti gli obiettivi. Se vuole a tutti costi le coppe probabilmente giocheranno meno i giovani. Se invece la priorità è valorizzare i giovani giocheranno meno alcuni giocatori che, se la società non riuscisse a vendere, perderanno inevitabilmente di valore. Esige chiarezza ed è un suo diritto. Se la società fosse chiara, Gasperini si sentirebbe più tutelato e anche la stampa avrebbe meno motivi per attaccare le sue scelte. Dopo 6 anni di risultati mai visti glielo deve».

La gente nerazzurra chiede che si trovi un modo per andare avanti insieme, senza arrivare periodicamente a situazioni come quella attuale, dove i microfoni delle tv diventano il mezzo per alzare pubblicamente la tensione. Chiede alla società di rispondere, ma si domanda anche che cosa ci sia da rispondere, visto che in passato gli obiettivi sono stati centrati e non dichiarati. «Gasp non si tocca - tuona Gigi Suardi -, sa quel che fa e dice. È doveroso che la società faccia chiarezza su quel che vuole e lo dica chiaramente ai tifosi. Così si evitano fastidiose polemiche!». Ma c'è anche chi, come Maurizio Maestroni, mostra insofferenza per le parole del tecnico: «Premetto che sarò presente alla posa della statua in centro a Bergamo in suo onore, ma francamente queste continue stilettate hanno stufato...».

Cosa accadrà nel prossimo mercato è difficile prevederlo. Tuttavia, come sottolinea Pietro Leoni, qualcosa dovrà accadere. «Sono dell'idea che questa (lunga) pausa arrivi al momento giusto per fare chiarezza e per fare quadrato: il mister è confuso, probabilmente non vuole certi giocatori e certi giocatori mal sopportano il mister. Sarà doloroso, ma da alcuni ci si deve separare. Prendere un terzino sinistro (Sosa?), un centrocampista dinamico (Rieder?) e un trequartista. Tutti giovani e motivati. L' Europa è possibile».

La chiosa migliore è di Emilio Cerea. «Solo i tifosi portano per sempre la maglia: Serie A, B, C squadra forte o squadra di bidoni che sia. Nel frattempo società, mister e giocatori hanno due mesi di tempo per ripigliarsi da questi ultimi 20 giorni di cinema e trovare soluzioni». Perché alla fine conta soprattutto il campo, quel rettangolo verde da dove arrivano emozioni, gioie e dolori per tutti gli amanti del gioco più bello del mondo.

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