Raimondi ha annunciato il ritiro ma CR77 resterà uno di noi
Il tema del giorno non è la trattativa Kessiè-Milan con l’Atalanta, che ha ascoltato le proposte dei rossoneri a Milano. Di quello, ci perdonerete, parliamo in fondo a questo pezzo. Il motivo è semplice: mercoledì 3 maggio 2017 Cristian Raimondi ha annunciato che appenderà le scarpette al chiodo. Lo ha fatto in una conferenza stampa per pochi intimi dentro l’Atalanta Store, poco prima di incontrare i tifosi, e le sue parole hanno subito fatto il giro della rete. Questa è la notizia più importante.
Per riassumere i suoi numeri e per fotografare una carriera che si chiuderà il 28 maggio contro il Chievo ci sarà tempo. Adesso vogliamo raccontarvi il momento in cui ha annunciato che il suo futuro non sarà in Europa da giocatore dell’Atalanta ma da membro dello staff tecnico di Gasperini. Può sembrare un dettaglio, può apparire banale, ma chi conosce questo giovanotto spettinato di 36 anni che vive ai piedi di Città Alta, sposato con Sarah e padre di quattro splendidi figli, capirà perfettamente cosa ha provato in quegli istanti. E per farlo voglio usare la prima persona.
Dopo qualche domanda sull’Europa e sulla prossima sfida di Udine, ho chiesto a Cristian Raimondi cosa c’è nel suo futuro. L’ho fatto consapevole che qualche risposta sarebbe arrivata e un po’ mi aspettavo anche questo tipo di risposta, ma osservarlo da vicino è stato emozionante. Le sue mani, il suo volto, il suo sguardo testimoniavano una voglia di annunciare la fine dell’esperienza di campo pari quasi a zero. Ormai, però, era il tempo di farlo e con la voce emozionata, Cristian Raimondi è stato chiarissimo: «Colgo l'occasione per annunciare il mio addio al calcio giocato, decisa già da un po': queste saranno le ultime quattro partite di un anno fantastico. Smettere di fare quello che si è fatto fin da piccolino con la maglia più bella del mondo sarà dura, ma grazie a Percassi e Spagnolo resterò l'anno prossimo nell'area tecnica. È difficile per me lasciare con l'Atalanta che potrebbe giocare in Europa, ma bisogna cogliere certe occasioni. La cosa più bella che mi rimarrà è il segnare sotto la Nord e mi piace trasmetterlo a tutti e infatti a Freuler dopo la Juve ho detto: "Tu non sai cosa hai fatto stanotte segnando contro la Juve sotto la curva al novantesimo!". Se l'avessi fatto io...».
Mentre i colleghi cercavano altre risposte per confezionare al meglio un pezzo su un ragazzo bergamasco e atalantino che sta toccando il cielo con un dito prima di sedersi in panchina e appendere le scarpe al chiodo, non ho smesso un attimo di osservare CR77: dev’essere stata durissima. La dimensione di quello che rappresenta l’Atalanta per Raimondi è data da quello che Raimondi rappresenta per i tifosi dell’Atalanta. Uno che ha segnato solo due gol con la Dea e che non è mai stato un campione, è entrato nel cuore della gente dalla porta principale. Soprattutto perché è un ragazzo che ha sempre dato tutto per questi colori. Da qui alla fine del campionato ci sono ancora poche partite. La speranza è che tutto possa decidersi in fretta, così che all’ultima giornata, contro il Chievo, sia Raimondi che Migliaccio possano vivere una giornata di gloria come quella che ha vissuto l'anno scorso Bellini. Due uomini che smettono di giocare e che continuano la loro vita nel calcio con percorsi diversi. Quello di Raimondi sarà sempre a Bergamo, nello staff di Gasperini: avanti Cristian, sarà diverso ma vederti ancora con addosso i colori della Dea significherà tantissimo per tutti i tuoi tifosi.
Kessiè-Milan, nessuna intesa con l’Atalanta. Sul fronte mercato, la giornata di ieri ha visto infiammarsi la rincorsa del Milan al centrocampista ivoriano classe 1996 Frank Kessiè. A Milano si sono incontrati il presidente Antonio Percassi, il direttore tecnico Giovanni Sartori e i dirigenti del Milan Fassone e Mangiarano. Dopo oltre tre ore d’incontro, le parti hanno deciso di rivedersi e questo conferma come si sia lontani dalla chiusura. L’Atalanta per il suo gioiello chiede almeno 30 milioni più bonus, il Milan è forte di una proposta d’ingaggio da oltre 2 milioni di euro al giocatore (Kessiè oggi guadagna 200mila euro) ed è interessata all’acquisto. La presenza di Percassi e la durata dell’incontro certificano come il tavolo sia aperto ma non c’è nulla di definito. Se il Milan avesse già messo sul piatto quanto richiesto dall’Atalanta, la partita sarebbe chiusa ma evidentemente i rossoneri non sono arrivati a soddisfare le richieste dei nerazzurri. A questo punto sono attesi rilanci importanti sia della Roma che delle squadre inglesi per un gioco al rialzo che favorisce totalmente la Dea.