Un bel tacer..

Retegui a Sportitalia: «Difficile lasciare l’Atalanta, ma all’Al Qadsiah mi hanno fatto sentire desiderato»

L'ex bomber nerazzurro ha parlato del suo passaggio in Arabia "dimenticando" di sottolineare il motivo principale per cui lo ha fatto

Retegui a Sportitalia: «Difficile lasciare l’Atalanta, ma all’Al Qadsiah mi hanno fatto sentire desiderato»

L’ex centravanti dell’Atalanta, Mateo Retegui, ha rilasciato un’intervista a Sportitalia. Il bomber da 25 gol in estate ha lasciato Bergamo per una cifra di circa 68 milioni e uno stipendio annuo da 20 milioni di euro. L’attaccante ha detto cose interessanti, che cozzano in realtà con quel che è successo: il giocatore e il suo entourage hanno spinto per andare via dall’Atalanta. E non certo per stimoli e considerazione.

«Lasciare l’Atalanta è stato difficile. Da un lato, perché all’Atalanta mi hanno fatto sentire speciale. I miei compagni, lo staff, tutti i lavoratori, i tifosi mi hanno fatto sentire speciale. Quindi mi sarebbe piaciuto poter rimanere alla Dea. Poi nel mercato è arrivato l’Al Qadsiah. L’allenatore e il direttore sportivo mi hanno chiamato, mi hanno fatto sentire molto desiderato e questo per un giocatore è molto importante».

Difficile immaginare che Retegui potesse dire altro, ovviamente. Ma si tratta solo di frasi di circostanza. Ha detto ciò che pensa sia giusto dire, niente di più, niente di meno.

Ma la verità è un’altra, ed è molto semplice: Mateo Retegui è andato in Arabia Saudita per soldi. Tanti soldi. Una montagna di soldi. Non c’è nulla di male a farlo e nemmeno ad ammetterlo. Scelta di vita, scelta professionale che ha messo l’Atalanta nella condizione di cederlo. Perché, una volta convinto il giocatore, non c’è più nulla da fare se non monetizzare.

A fronte di tutto questo, però, è giusto dare il proprio nome alle cose. Non camuffiamo la realtà con frasi di circostanza che, in realtà, non sono altro che cose non vere.