Scalvini tra difesa e centrocampo, quando la duttilità è un valore aggiunto decisivo
Già a Udine si potrebbe rivedere il campo da protagonista. Ora che l'infortunio è alle spalle, il ragazzo è un'arma in più importante
di Fabio Gennari
Il 2025 porta in dote a Gasperini due nuove soluzioni al posto dell'ormai partito Godfrey. Merito di Giorgio Scalvini, che sta dimostrando di poter giocare sia in mezzo al campo che da braccetto difensivo (di destra o di sinistra): per il tecnico, avere un elemento così in rosa è il massimo.
Dall'inizio o a gara in corso, il 2003 prodotto del vivaio nerazzurro rappresenta un'opportunità per tutto il gruppo e visti i tantissimi impegni delle prossime settimane è certo che sarà spesso in campo.
L'infortunio subito a inizio giugno ormai è un brutto ricordo. Se non fosse stato per una caduta in allenamento con annesso infortunio alla spalla, probabilmente la maglia da titolare che Gasperini gli ha concesso contro l'Inter l'avremmo vista con un po' di anticipo, ma ormai è tutto passato e di occasioni per rendersi utile ce ne saranno parecchie, in Italia così come in Champions, dato che a gennaio sono in programma le sfide contro Sturm Graz e Barcellona.
Nella difesa a tre di Gasperini, Scalvini ha giocato sia da braccetto di destra che di sinistra, quando viene impiegato in mezzo al campo le caratteristiche sono più simili a quelle di de Roon piuttosto che di Ederson, ma è evidente che la sua giovane età e la capacità del mister di migliorare i calciatori non pongono limiti alla crescita di un ragazzo che lavora sempre forte e risponde presente quando viene chiamato in causa.