Serie A e Champions League, come cambiano gli scenari con la Dea vicina alla vetta
Non ci sono in vista partite meno pesanti di altre, sarà prezioso gestire le forze e si deve puntare al massimo in ogni partita. Come sempre
di Fabio Gennari
Nella logica gasperiniana di gestione del gruppo e degli impegni, la partita più importante è sempre la prossima. Quindi guai a fare calcoli. È innegabile, tuttavia, che la nuova formula della Champions - che tiene tutti in corsa fino all'ultima giornata - cambi un po' gli scenari. Anche in considerazione del fatto che, in campionato, i nerazzurri sono vicinissimi al primo posto. Impegnati in una lotta che vede sei squadre in appena 2 punti senza che nessuno dimostri nessuna intenzione di mollare.
A Parma (23 novembre) l'Atalanta avrà una bella occasione di fare altri punti per non mollare la presa. Il turno di A in programma alla ripresa prevede Verona-Inter, Milan-Juventus, Como-Fiorentina, Napoli-Roma e Lazio-Bologna: un paio di incroci pesanti, alcune gare in trasferta insidiose e tanti punti che possono cambiare gli scenari.
Martedì 26 i nerazzurri di Gasperini giocheranno poi a Berna con lo Young Boys, il Milan a Bratislava e l'Inter in casa con il Lipsia: tutte le avversarie sono a zero punti, per le tre italiane ci sono possibilità di fare uno scatto importante in avanti in classifica.
La qualificazione al prossimo turno di Champions è importante, arrivare nelle prime otto vale 11 milioni di premio, mentre tra la posizione numero 9 e la 24 (quelle che valgono un posto ai play-off) si incassa un milione: la differenza è netta. La Dea è in piena corsa, ma si capisce bene come tra il campionato e la massima competizione europea non si possano, al momento, fare calcoli. Quindi dentro, come sempre, al massimo: non ci sarà un turno "gratis" come quello dell'anno scorso contro il Rakow, stavolta bisogna spingere. Sempre.