Serviva una vittoria, per il morale e per l'Europa. Il 2-1 all'Olympiacos regala speranze
I nerazzurri non giocano una grande partita, vanno sotto, ma con una doppietta di Djimsiti (incredibile) trovano un successo fondamentale
di Fabio Gennari
Alla fine, il protagonista è quello che non ti aspetti. Sbucato nel momento più difficile, quando tutto sembra girare storto e ti restano solo il cuore, i muscoli (quelli rimasti sani), l’agonismo e la tua gente, quella che guardi in faccia mentre attacchi i campioni di Grecia e non riesci a pensare che anche stavolta andrà male. Atalanta-Olympiacos, gara di andata dei play-off di Europa League, finisce 2-1 per la Dea. Decide tutto una doppietta, incredibile, di Berat Djimsiti, che nella ripresa aggiusta lo 0-1 firmato Soares arrivato nell’unico tiro in porta di greci in 94’ minuti di gioco.
Con un occhio all’Europa e uno al campionato, Gasperini inizialmente sceglie di tenere in panchina Koopmeiners, Boga, Freuler, Hateboer e Zappacosta, provando a proporre una Dea con il tridente affidato a Pasalic, Malinovskyi e Muriel. Il problema, evidente fin dai primi minuti, è la pochissima qualità a disposizione nello sviluppo del gioco e infatti la squadra orobica per tutto il primo tempo fatica tantissimo a costruire azioni degne di questo nome.
Le occasioni più pericolose arrivano infatti da azione estemporanee. All’8’ Pezzella mette dentro un pallone basso che Muriel butta sul fondo e al 14’ è Toloi a non trovare lo specchio della porta con una spaccata ravvicinata su spizzata di Pasalic (l’angolo era di Muriel). Gli ospiti sono piazzati a protezione dell’area di rigore con un 5-4-1 molto coperto, ma hanno uomini e gamba per ripartire in velocità e infatti al 16’ lo 0-0 è già un ricordo: palla persa da de Roon, transizione rifinita dal numero 19 Masouras che è libero di servire Soares, il quale di destro (nemmeno troppo pressato) mette la palla all’angolino.
Lo stadio, inizialmente coinvolgente e davvero molto emozionante, per qualche minuto resta spiazzato e la squadra in campo sembra smarrita. Dopo la mezz’ora, un paio di errori gravi di Muriel e Pasalic innescano delle ripartenze dei greci che per fortuna non si trasformano in azioni pericolose. Nel finale di tempo la squadra orobica cerca di spingere un po’ di più e costruisce anche alcune mezze occasioni, ma il primo tempo del portiere Vaclik si chiude senza parate e con palloni che passano lontano dai pali della porta greca: la punizione di Muriel al 43’ viene messa in angolo, la spizzata di Pasalic al 44’ finisce sul fondo e la rete di Pessina (45’) viene cancellata da una segnalazione (giusta) di fuorigioco.
A inizio ripresa, Gasperini cambia Muriel (che si toccava con preoccupazione, sua e nostra, il flessore) e Pessina con Boga e Koopmeiners. Il franco-ivoriano si mette subito in mostra e al 50’ parte da lontano e dopo una bella serpentina chiama il portiere Vaclik a una grande parata in angolo. L’estremo difensore dell’Olympiacos al 54’ deve intervenire ancora sulla punizione angolata di Malinovskyi (fallo di mano di Papastathopoulous che inciampa tutto solo vicino al fondo del campo), ma deve capitolare al 61’ quando un calcio d’angolo telecomandato di Koopmeiners viene girato in porta da Djimsiti, al primo gol della sua stagione.
Sull’onda dell’entusiasmo, con lo stadio nuovamente travolgente, l’Atalanta piazza il micidiale colpo del 2-1 e il protagonista è ancora una volta il numero 19: palla vagante in area, destro da pochi metri e rete che si gonfia alle spalle di Vaclik mandando al manicomio tutto lo stadio. Gli ospiti continuano a combinare poco o nulla, Gasperini prova a gestire un po’ le forze con Mihaila per Malinovskyi e Freuler per de Roon con la gara che arriva ai minuti finali vivendo su alcune fiammate: al 74’ errore di Koopmeiners con l’Olympiacos che non riesce ad arrivare al tiro; all’81’ bella combinazione tra Freuler e Boga, ma il sinistro del numero 10 della Dea si perde in Curva Pisani.
Gli ultimi cambi della partita servono solo per il tabellino, un paio di ripartenze greche creano un pizzico di apprensione, nei tre minuti di recupero l’Atalanta riesce finalmente a tenere il risultato e al triplice fischio di Sharer lo stadio esulta mentre i giocatori si abbracciano in mezzo al campo. Serviva una vittoria, per il morale e per guardare alle prossime gare con un po’ più di fiducia. Il gol in trasferta non vale più doppio, quindi la prossima settimana al Pireo l’Atalanta avrà due risultati su tre per passare il turno. Giusto essere fiduciosi, l’Europa è emozione.