Si può perdere, ma spirito e grinta non devono mai mancare. Testa alta, Atalanta!

di Fabio Gennari

Il problema di San Siro non è stato il risultato, ma come è arrivato. L'Inter ha spinto nei primi 15' e lo ha rifatto, per lo stesso lasso di tempo, anche nella ripresa. In quei momenti, l'Atalanta è stata travolta sul piano agonistico e una compagine che ha già dimostrato in passato di saper azzannare le gare anche in contesti complicati come Anfield o Marsiglia, non può essere quella vista al Meazza. Perché quasi 72 mila spettatori, de Roon e compagni, li hanno già ammutoliti altre volte.

L'Inter ha avuto più fame, più grinta, più voglia e più attenzione. Tutte caratteristiche che deve essere l'Atalanta a portare in campo con forza, soprattutto quando l'avversario sul piano tecnico è molto forte e, probabilmente, parecchio superiore.

Paradossalmente, prendere una scoppola del genere prima di una sosta può anche essere positivo. Perché ti mette nudo davanti allo specchio con i tuoi problemi in bella mostra. Niente di non risolvibile, ci mancherebbe, ma comunque da affrontare.

L'Atalanta in questo momento non è un blocco unico, ha certezze ma anche fragilità e commette errori che non deve commettere. Nei dettagli così come in situazioni che vanno palesemente gestite meglio. I giocatori sanno che possono fare di più, il sostegno del pubblico che ci sarà al rientro dalla sosta con la sfida alla Fiorentina potrà essere molto importante. E poi vanno recuperati giocatori: Hien, Kolasinac, Kossounou e Zaniolo, oltre al miglior Lookman, sono fondamentali per una squadra come la Dea. Quindi forza, Atalanta: testa alta e addosso ai problemi.