Sarebbero potuti essere qualcuno in più. Mancano i 2 contro il Pisa (strameritati sul campo) e altrettanti contro il Como o il Parma (presi in entrambi i casi dei gol beffa e sbagliate diverse occasioni), lo ha detto anche Juric. Ma 10 punti dopo sei giornate, per l’Atalanta, sono tutto sommato un buon bottino. E, allo stesso tempo, sono forse la cosa meno importante.
A questo punto della stagione, con una nuova guida tecnica e un nuovo ciclo appena partito, confermarsi lassù, in zona europea, è già tanta roba per l’Atalanta.
Alla sosta di ottobre – il prossimo week-end non si gioca per lasciare spazio alle Nazionali -, dietro a Roma e Napoli, che sono in vetta con 15 punti, ci sono Milan a 13, Juventus e Inter a 12 e Atalanta a quota 10 (sesto posto) con il Bologna. Lazio e Fiorentina sono attardate, il Como è dietro di un punto.
La sensazione che lascia la squadra orobica è che, se si è riusciti a stare lì in alto nonostante le tantissime assenze, allora c’è grande fiducia. Quando torneranno tutti si potranno fare cose ancora più importanti. Con il terzo attacco (11 gol) e la terza difesa (5 reti subite), anche i numeri sono interessanti.
A conferma di come la nuova Dea di Juric abbia già una sua fisionomia importante, infine, c’è il bilancio delle sconfitte. In sei giornate di campionato, l’Atalanta ha conquistato due vittorie e quattro pareggi, andando sempre in gol: insieme alla Juventus, la Dea è una delle due squadre a non aver mai perso. La compattezza del gruppo è ormai chiara e adesso, nel prossimo ciclo di sette partite che si giocheranno tra fine ottobre e inizio novembre, si attendono importanti conferme.