Supercoppa Italiana al Milan e un segnale chiaro: a certi mercati interessano solo certe squadre
Leggere le dichiarazioni di chi amministra la Lega e definisce «vincente» un format svuotato di ogni passione nostrana è davvero difficile da accettare
di Fabio Gennari
Da 2-0, come contro l'Atalanta, a 2-3. In un derby, con il gol preso al 93'. L'Inter ha perso la finale della Supercoppa Italiana, che viene così conquistata dai rossoneri. Una gara che all'Atalanta interessa pochino ma che, visto che pure i nerazzurri hanno partecipato alla manifestazione, merita un paio di approfondimenti. Giusto per ribadire quanto quel tipo di calcio sia lontano da quello che interessa a piazze come Bergamo, Firenze o Napoli (tanto per ragionare sulle ultime due edizioni).
A Riyad ci sono state tre partite in pochi giorni. Per la finale di ieri sera (6 gennaio) sono partiti da Milano una sfilza di vecchie glorie (puntualmente invitate a una cena di gala la sera precedente e protagonisti di parecchie interviste) e il derby Inter-Milan è stato giocato con lo stadio praticamente pieno. Stessa sorte già toccata a Juventus-Milan in semifinale, ma non a Inter-Atalanta (17 mila scarsi i presenti).
Questo significa che in determinati Paesi, in determinati mercati, ci sono partite che tirano e altre no, ci sono squadre che pesano e altre meno: si fosse giocata Inter-Juventus, lo stadio sarebbe stato pieno ugualmente.
De Siervo, ad della Lega di A, ha parlato in modo entusiasta della manifestazione, sottolineando come la Lega abbia proposto pacchetti viaggio di due livelli che, tuttavia, non hanno attecchito. Uno da "Curva" e uno da "Tribuna", ha detto alla vigilia del match.
Quei pacchetti erano decisamente costosi, ma sono proprio sbagliati come proposta: se porti un "prodotto" sul mercato, non ha senso cercare di portare chi considera il calcio qualcosa di profondamente e clamorosamente diverso da ciò che è un "prodotto". Organizzata così, per chi mangia il calcio vero, la Supercoppa d'Arabia sarà semplicemente una partita giocata lontano da chi la potrebbe apprezzare realmente.