Presa di coscienza

Tanti nomi, società al lavoro e una certezza: adesso, più che mai, si giudicano i fatti

Il cambio di guida tecnica che si prospetta sarà qualcosa di epocale per la Dea e i suoi tifosi, ma anche per il calcio italiano

Tanti nomi, società al lavoro e una certezza: adesso, più che mai, si giudicano i fatti
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di Fabio Gennari

Essere disorientati è normale. Anzi, è davvero il minimo. La possibilità che Gasperini non sia più l'allenatore dell'Atalanta nella prossima stagione non è mai stata così concreta. Già in passato c'erano stati momenti difficili, con dimissioni presentate dal tecnico e respinte, ma è ora, al termine della nona stagione in sella all'Atalanta, che si va davvero verso la conclusione di una storia che ha segnato il calcio a Bergamo, in Italia e in Europa. L'accoppiata Atalanta-Gasperini ha permesso agli appassionati nerazzurri di vivere esperienze che nessuno - la società e i tifosi, ma anche lo stesso tecnico - aveva mai vissuto prima.

In questo momento si cercano i colpevoli, ma è giusto riflettere sulle scelte. Solo il tempo e i fatti daranno l'esatta dimensione di quello che un cambiamento del genere porterà in dote al mondo nerazzurro e al tecnico di Grugliasco. Anche le storie più belle e appassionanti finiscono, bisogna essere consapevoli che nulla è eterno, soprattutto nel calcio e nel mondo del lavoro. Anzi, difficilmente durano così tanto e con risultati così importanti come quelli che abbiamo vissuto e commentato dal 2016 a oggi. Se davvero finirà, bisognerà avere la forza di guardare avanti e costruire ancora qualcosa di grande.

Il ds atalantino, Tony D'Amico

L'Atalanta è una realtà solida sotto tutti i punti di vista. La scelta del nuovo allenatore, il mercato che sarà fatto, il tempo necessario per avviare un motore diverso e gli obiettivi che saranno messi nel mirino sono tutti temi che renderanno l'estate caldissima. Ora servono competenza, cuore, testa e nervi saldi. A Zingonia non ci sono macerie, l'Atalanta è pur sempre arrivata terza e ha tante certezze. Mancherà quella più importante, a meno di colpi di scena si spezzerà un sodalizio che ha fatto cose enormi, ma bisogna avere fiducia che altro sarà costruito.

Ci sono scelte che a volte paiono incomprensibili e altre invece scontate, il tema è che sono appunto scelte. Ognuno avrà le sue motivazioni ed è giusto rispettarle. Anche in nome di quello che è stato. L'incontro di ieri (27 maggio) a Zingonia si racconta sia stato pacato, cordiale e pieno di momenti in cui si è ripercorso quanto è stato fatto. Magari non era possibile andare più in là, forse si pensava che ripetersi fosse diventato impossibile. Adesso è il tempo di costruire altro. I confronti saranno inevitabili, ma saranno i fatti, cioè punti e risultati, a dire quanto e come la storia dell'Atalanta, il 27 maggio 2025, sia cambiata per sempre.

Commenti
Luigi Milesi

Se Gasp vuole andare vada. A Roma quando muore un Papa ne vien eletto un altro, magari migliore. i Percassi han tutto per tenere in alto la squadra, c'è tutto per ripetersi, stadio, tifosi, societa. Sono fiducioso

Luca

Juric o Gilardino

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