Toloi è la vittoria del Gasp Spina quella della società
Sono talmente tante le indicazioni positive che arrivano dalla trasferta di Bologna che potremmo parlare per una settimana di quanto il gruppo stia facendo bene. Ne scegliamo tre giusto perché oggi è già giorno di vigilia e dunque bisogna subito pensare alla Juve, ma è ormai chiaro che l’Atalanta ha un'identità ben precisa che tutti conoscono e che, ogni volta, stupisce alla grande. In casa come in trasferta, senza soluzione di continuità.
Toloi in area al 93'? Merito del Gasp. Nel finale di gara del Dall’Ara, con la squadra orobica in vantaggio per 1-0, l’ultima discesa sulla destra di Castagne è sfociata in un cross al centro con Ilicic e Barrow liberi di colpire. La palla però non è passata perché prima dei due attaccanti è arrivato a colpire di testa Rafael Toloi, che ha costretto Mirante ad un autentico miracolo in angolo. Ma come, nell’ultima azione del match la squadra che vince 1-0 spinge in avanti uno dei centrali di difesa a cercare il raddoppio? Ebbene sì, il calcio di Gasperini è anche e soprattutto questo. Nella stagione di Serie A in corso, i difensori atalantini hanno segnato 7 gol: 3 Caldara, 2 Masiello, uno a testa Palomino e Mancini. Non si tratta di numeri casuali, e infatti il dato relativo a tiri e occasioni da gol è ancora più incredibile: Caldara, Castagne, Gosens, Hateboer, Mancini, Masiello, Palomino e Toloi hanno calciato 52 volte verso la porta avversaria (oltre sei volte di media a testa) per un totale di 46 palle gol costruite. Quando si dice che la partecipazione alla manovra è totale sono i numeri a dare le conferme più importanti. E non basta: allargando la valutazione anche alle coppe, si nota come tutti i difensori (tranne Bastoni) abbiano segnato gol in gare ufficiali.
Che condizione fisica, Atalanta mai doma. La manovra dell’Atalanta è bella da vedere e appassionante da seguire, ma ciò che impressiona di più è la straripante condizione fisica di tutti i giocatori. A Bologna si è giocato su un campo pesante e in condizioni climatiche particolari (pioggia incessante per tutta la sfida), eppure la squadra ha finito ancora una volta in crescendo. Il ritmo, considerando che se fai gioco è più difficile andare veloci visto che hai anche la palla da gestire, è sempre molto buono e la sensazione di intensità e ferocia non svanisce mai in tutti i 90' minuti di gioco. Dati alla mano, spesso la Dea corre meno degli avversari in senso assoluto dal punto di vista chilometrico e anche la velocità media è quasi sempre inferiore. Siccome non si tratta di una gara di fondo ma di una partita di calcio, gli oltre 2.880 chilometri finora percorsi in campionato hanno grande valore se pensiamo a tutti quelli percorsi pure in Europa League e in Coppa Italia. Particolare importante: a Zingonia gli allenamenti sono sempre molto intensi, il gruppo ha una voglia matta di scrivere ancora una volta la storia e questa è la garanzia migliore per un finale di stagione importante.
Il ritorno di Spinazzola, altra vittoria della società. Contro il Bologna, secondo commentatori e tifosi, il migliore in campo (o comunque uno dei migliori) è stato Spinazzola. Siamo contenti di sottolineare la sua prestazione. Analizzando la sua stagione, infatti, ci sono diverse partite in cui è stato positivo (ad esempio tutte quelle in Europa League), ma un paio di infortuni con relativi recuperi lo hanno un po’ condizionato nel rendimento mettendo in mostra picchi negativi spesso accentuati da quanto successo in estate. Nonostante questo, in campionato Gasperini ha mandato in campo Spinazzola sedici volte e sempre da titolare; il ragazzo di Foligno non ha ancora segnato nessuna rete ufficiale con la maglia nerazzurra ma è evidente che quando gioca come a Bologna il suo contributo alla manovra è assolutamente decisivo. In questa corsa di primavera, quello che è successo in estate (convocazione rifiutata per Valencia e piedi puntati per andare subito alla Juventus) è tempo di accantonarlo: la società ha sempre detto che non si sarebbe mosso tenendo duro senza indugi, adesso che entriamo nella fase calda del campionato quella ferrea presa di posizione può davvero risultare decisiva e dare i suoi frutti.