I tre concetti chiave che Sartori ha espresso a L'Eco di Bergamo

I tre concetti chiave che Sartori ha espresso a L'Eco di Bergamo
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Giovanni Sartori, direttore tecnico dell’Atalanta, ha parlato a L’Eco di Bergamo. Il numero uno del mercato nerazzurro, l’uomo che lavora in costante sinergia con la proprietà per il futuro tecnico della Dea, non è molto avvezzo alle interviste. Si vede poco, si sente pochissimo, eppure è sempre in giro a veder giocatori. Al collega Pietro Serina, Sartori ha deciso di affidare alcuni concetti che possono sembrare perfino generici ma che, a chi lo conosce un po’ di più, suonano come conferme fondamentali per il futuro nerazzurro. Ce ne sono tre, su tutti, che meritano di essere analizzati. Il domani atalantino è tutto lì.

 

 

Punto primo: «L’obiettivo è l’Europa». Giovanni Sartori ha messo i puntini sulle "i" pensando al futuro. Non si è trincerato dietro frasi di circostanza né ha parlato di un gruppo che vuole fare bene o cose di questo tipo. A precisa domanda, il direttore tecnico atalantino ha parlato di «obiettivo Europa». Qualche settimana fa, il presidente Antonio Percassi ha sottolineato più o meno con le stesse parole il medesimo obiettivo, nonostante, proprio lui, avesse sempre parlato principalmente di salvezza. Uscire sui giornali con la chiara intenzione di comunicare all’ambiente che l’asticella si è definitivamente alzata è un semplice esercizio di comunicazione: adesso che il campo dice che possiamo starci, anche noi dobbiamo dimostrare che ci crediamo. E quindi le strategie, il lavoro quotidiano e quello per il futuro sono orientati a una dimensione diversa rispetto a quella che, storicamente, appartiene all’Atalanta. Fino a che lo dicono i tifosi è tutto normale, ma se certi discorsi vengono fatti da chi ha in mano budget e gestione delle strategie, tutto assume un sapore diverso.

 

 

Punto secondo: «Gasperini a vita». Parlando di tutto quello che sta succedendo di bello alla Dea, il discorso non può che passare anche dal tecnico. In tema di mercato, Sartori prima dice: «Siamo pronti a fare tutti gli interventi che si decideranno con la proprietà e con l’allenatore»; e subito dopo aggiunge: «Sposo la tesi del presidente Percassi: Gasperini a vita». Queste parole sono pesantissime: abbiamo scritto in passato che non è importante che nelle migliori famiglie tutti si amino alla follia, l’unica cosa che conta è andare avanti compatti per fare il massimo. Se nello stesso intervento il dirigente sottolinea che ci sono 44 nazionali tra prima squadra e (soprattutto) settore giovanile convocati in giro per il mondo, dicendosi convinto che il futuro sia già iniziato, e poi parla di «fronte comune» con proprietà e allenatore per costruire una squadra ancora migliore, significa che le strategie sono fatte. Sartori non lo dirà mai pubblicamente, ma ci sono nomi e cognomi, profili e schede di valutazione già sulla sua scrivania e spifferi raccontano di come sia stato detto a tutta la rete di osservatori di alzare il livello dei giocatori da tenere sotto controllo.

 

 

Punto terzo: «Ogni partente sarà adeguatamente sostituito». Riallacciandosi al punto di cui sopra, ecco la conferma che la squadra verrà migliorata. Dentro quella parolina magica («adeguatamente») si racchiude l’essenza del sogno orobico. Se hai un gruppo che arriva quarto l’anno prima e poi rischia nuovamente di centrare l’Europa nonostante qualche partenza e qualche giocatore che non è arrivato (il riferimento al centravanti da 15 gol è chiaro in un altro stralcio di intervista), significa che sostituire “adeguatamente” dei partenti impone l'acquisto di giocatori di pari livello o superiore. Si parla di Caldara, Spinazzola e forse Cristante con la valigia pronta: dei primi due si sapeva, mentre Sartori lascia intendere che pure il centrocampista di San Vito al Tagliamento è molto attenzionato, ma i sostituti o sono già in casa (Mancini e Palomino) oppure arriveranno dal mercato (Laxalt?). Appena sarà chiaro se andremo o meno in Europa, la Dea affonderà i colpi e c’è da pensare che almeno tre pedine di primo livello (esterno sinistro basso, esterno alto e centravanti) siano ormai nel mirino da settimane. Bene, benissimo e avanti con fiducia: l’Atalanta non lascia ma vuole addirittura raddoppiare.

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