Tutti fermi, scout compresi: come cambia il lavoro di chi cerca i giocatori
Come si muovono i "cacciatori di talenti" ora che siamo tutti costretti a restare in casa?

di Fabio Gennari
In questo momento in cui il calcio è completamente fermo e le riunioni che vengono fatte sono tutte in videoconferenza, c'è una particolare categoria di addetti ai lavori che deve in qualche modo reinventarsi: parliamo degli uomini dello scouting. L'Atalanta ha in Giovanni Sartori il primo referente di chi passa il suo tempo a veder partite in giro per il mondo, la sua "squadra" è formata da tanti uomini di fiducia di cui si sa poco e non è facile capire quanti siano: qualcuno sostiene siano una decina, altri parlano di 18-20 persone impegnate a vario titolo in questa continua opera di ricerca e schedatura dei profili.
In condizioni normali, marzo e aprile sono solitamente i mesi in cui si cerca di stringere e quindi si va sui campi, si prendono contatti importanti e si inizia a parlare in modo approfondito con i procuratori. Gli stessi agenti, in caso abbiano qualcuno da proporre, si muovono verso società e (sempre più spesso) allenatori e cercano di far vedere i propri assistiti il più possibile. Senza partite ufficiali da almeno un mese a questa parte, come ci si organizza?
La piattaforma Wyscout è sicuramente un ottimo alleato: i giocatori già visionati nei mesi scorsi vengono nuovamente visionati, ma il grande vantaggio è quello relativo alle rose collaudate. In questa fase, l'Atalanta ha il vantaggio di essere ben rodata e di aver mosso passi importanti sui giovani già a gennaio. Quando tutto ricomincerà, anche il mercato riprenderà vigore ma mai come questa volta bisognerà pesare tanti elementi prima di prendere qualsiasi decisione.