Un match dall'orario assurdo che va vinto a tutti i costi

Un match dall'orario assurdo che va vinto a tutti i costi
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Spiragli per il Papu nel tridente con Cornelius e Ilicic, turno di riposo per Spinazzola e Palomino, con Toloi e Gosens in campo e tanta voglia di sbrigare subito la pratica Verona senza nessun patema. Questa sera alle 18.30, allo stadio di Bergamo l’Atalanta di Gasperini ospita la pericolante squadra gialloblù di Pecchia e l’imperativo è solo uno: vincere per continuare a risalire in classifica. Se da una parte è chiaro che serve grande prudenza, allo stesso tempo non si possono ignorare i numeri del campionato e il Verona è nel gruppone a sei punti che lotta per non retrocedere: hanno vinto solo contro il fanalino di coda Benevento.

 

 

Che squadra è il Verona. In riva all’Adige i tifosi sono preoccupati: a tanta passione (la squadra scaligera anche in Serie C ha toccato punte di 10-12mila abbonati) non corrisponde un gruppo di grande spessore tecnico-tattico. Davanti Pecchia si affida a Pazzini e Cerci, con Verde pronto a infastidire la zona destra di difesa della Dea. I nomi sono interessanti ma la condizione atletica, l’età e l’esperienza ad alto livello sono caratteristiche negative che caratterizzano il reparto. In mezzo al campo, senza lo squalificato Zuculini, il Verona si affida a Bessa, Zaccagni e Romulo, con il brasiliano che sembra l’unico in grado di sostenere il confronto in A. Davanti al portiere Nicholas (mai davvero sicuro in queste prime giornate di campionato) si muoveranno Bearzotti, Hertaux, Caracciolo e Fares: se vuoi salvarti devi avere grande solidità difensiva e una punta che segna, il Verona che andrà in campo stasera non pare oggettivamente attrezzato nemmeno per fare il solletico alla granitica Atalanta di Gasperini.

Primo comandamento: non sottovalutare. Tutte le osservazioni proposte non devono però far abbassare la guardia a nessuno, in A non ci sono mai gare scontate, ma è chiaro che l’Atalanta dovrà prima di tutto evitare cali di tensione e non sottovalutare il Verona. Se i nerazzurri manterranno lo stesso approccio delle ultime gare e continueranno nella loro ricerca del risultato attraverso il gioco, serve un cataclisma perché non arrivi il quarto successo stagionale in campionato. Non è questione di sminuire l’avversario ma di guardare oggettivamente le caratteristiche delle due squadre e rilevare come la differenza sia abissale. I nerazzurri sono più forti, hanno più gamba e maggiore intensità, segnano di più (14 gol contro 6) e subiscono di meno (13 contro 19 le reti subite) per una manovra che in generale è ormai rodata e quasi automatica e necessita solo di tanta applicazione per dare i suoi frutti. Cali di concentrazione, con Gasperini in panchina, sono da escludere e siccome si gioca a Bergamo è chiaro che anche il fattore campo inciderà parecchio. Certo, se non si fosse scelto l’incredibile orario delle 18.30 ci sarebbe stato il pienone: pare che abbiano voluto anticipare per questioni di ordine pubblico. Mistero.

 

 

Formazione: Papu in campo, gioca Gollini? Il nocciolo della questione è semplice: il Papu ce la fa? Durante la conferenza della vigilia, il tecnico Gasperini ha detto che vorrebbe farlo giocare senza correre rischi, lo stesso numero 10 su Instagram ha lasciato la porta aperta e la sensazione che alla fine possa giocare è diffusa. Schierarlo significa testarne la condizione a una settimana abbondante dall’importantissima sfida di Nicosia con l’Apollon senza arrivare troppo a ridosso del match e con tanto tempo per gestire eventuali ulteriori fastidi. Per il resto, detto di Toloi che rientrerà dall’inizio al posto di Palomino, i dubbi sono tanti. Il portiere Gollini potrebbe giocare per la seconda volta in campionato dopo l’esordio con il Chievo al posto di Berisha, a centrocampo Freuler è reduce da tante partite di fila ma potrebbe esserci ancora insieme a de Roon, con Hateboer, Castagne e Gosens a giocarsi due maglie sulle fasce: per Spinazzola probabile turno di riposo insieme a Cristante e Petagna. A gara in corso ci sarà spazio anche per Vido e Orsolini, ma tutto dipende dal risultato: chiudiamola subito, come contro il Crotone, e poi largo ai giovani.

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