Questione di episodi

Un pareggio amaro per l'Atalanta U23 a Trento: finisce 2-2, Dea beffata dagli episodi

I nerazzurri dominano ma non riescono ad andare oltre il pareggio. Modesto: «Contento della crescita, ma dobbiamo lavorare sui dettagli»

Un pareggio amaro per l'Atalanta U23 a Trento: finisce 2-2, Dea beffata dagli episodi
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di Alessandro Giovanni Pagliarini

Un pareggio che lascia l’amaro in bocca e tanta rabbia. L’Atalanta Under 23 è uscita dal Briamasco di Trento con un punto che avrebbe potuto trasformarsi in una vittoria meritata. La squadra di Modesto ha disputato una gara intensa e brillante, dominando a lungo il match, ma un rigore dubbio e un gol su punizione nel finale hanno fissato il punteggio sul 2-2. Nonostante il risultato, la Dea resta saldamente al quarto posto in classifica nel girone A di Serie C.

Un avvio complicato

La gara si è aperta subito con un episodio controverso: al 6’, il Trento è passato in vantaggio grazie a un rigore trasformato da Di Carmine. Un penalty concesso per un presunto fallo di Artesani su Rada, ma le immagini non lasciano dubbi: il contatto era nettamente fuori area. Una decisione arbitrale discutibile che ha inevitabilmente condizionato l’avvio del match.

Nonostante ciò, la reazione dell’Atalanta è stata immediata. Dopo appena cinque minuti, Kraja ha riportato il risultato in parità con un sinistro preciso dal limite dell’area, imprendibile per il portiere Barlocco. Una rete speciale per il centrocampista: «500 giorni dopo, torno in campo da titolare e coronare il rientro con un gol è pura emozione», ha scritto il classe 2000 sul proprio profilo Instagram al termine della gara.

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Dopo il gol del pareggio, i ragazzi di Modesto hanno preso in mano le redini del gioco, schiacciando il Trento nella propria metà campo. Al 33’, Vlahović ha avuto una grande occasione per portare avanti l’Atalanta, ma un salvataggio provvidenziale di Vitturini sulla linea gli ha negato la gioia del gol. Poco dopo, Di Carmine ha colpito un palo per il Trento, l'unico vero pericolo creato dai tridentini.

Dominare non basta

Al 38’ è arrivato il meritato sorpasso nerazzurro con il sinistro potente di Bernasconi, servito magistralmente da un velo di Cassa su assist di Vlahović. Nella ripresa, l’Atalanta ha continuato a spingere, dimostrando una superiorità tecnica e tattica evidente. Al 54’ Panada ci ha provato dalla distanza, ma Barlocco si è superato con un grande intervento.

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Venti minuti dopo, Navarro e Vlahović hanno costruito una doppia occasione clamorosa, ma il portiere trentino si è confermato insuperabile. I nerazzurri hanno cercato il gol della sicurezza con insistenza, ma la porta sembrava stregata e anche le ultime due occasioni di Vlahović terminano in un nulla di fatto. E come spesso accade nel calcio, la beffa era dietro l’angolo.

All’86’ il Trento ha trovato il pareggio su calcio di punizione: una traiettoria perfetta disegnata da Disanto che si è infilata sotto l’incrocio dei pali, lasciando Pardel senza scampo. Nel finale, la Dea ha provato l’assalto disperato per riprendersi i tre punti, andando vicina al gol al 92’ con Muhameti. L'albanese ha colpito una traversa clamorosa e, sulla ribattuta, Cassa non è riescito a trovare il tocco decisivo.

Le parole di Modesto

Francesco Modesto ha commentato così il pareggio: «Abbiamo avuto tante occasioni nel primo tempo, i ragazzi hanno interpretato bene la gara e siamo stati bravi ad andare in vantaggio. Nel secondo tempo loro sono venuti fuori nei primi minuti, creando qualche occasione, ma la squadra si è difesa bene. Potevamo allungare il vantaggio, ma non ci siamo riusciti e poi, nel calcio, capita di subire gol su calcio piazzato come oggi. Ci sono situazioni su cui dovremo lavorare. Sono contento comunque della crescita della squadra».

«Abbiamo preso due gol: uno su un rigore, dato per un fallo fuori area, e l’altro su una punizione laterale - ha proseguito il tecnico nerazzurro. È un peccato, ma stiamo comunque lavorando bene. L'espulsione? Mi sono arrabbiato perché c'era rigore su un fallo non fischiato nei confronti di Vlahović e, in più, il difensore del Trento lo ha spinto fuori dal campo non permettendo così di interrompere il gioco per l'intervento dei sanitari».

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