L'editoriale di Xavier Jacobelli

Un punto prezioso dopo la sosta che s'è portata via troppe energie. Ma Pasalic aggiusti la mira

Un punto prezioso dopo la sosta che s'è portata via troppe energie. Ma Pasalic aggiusti la mira
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di Xavier Jacobelli

Bisogna sempre vedere il bicchiere mezzo pieno. Per questo, il punto con lo Spezia è prezioso e si rivelerà ancora più prezioso in futuro di quanto, apparentemente, possa non sembrare a quelli che storcono il naso. Intanto, applausi allo Spezia, bella squadra, tatticamente bene organizzata e sagacemente messa in campo da Italiano che, non a caso, alla vigilia aveva tessuto le lodi di Gasperini. E, fateci caso, sempre non casualmente, da Guardiola a Klopp a Mancini a Italiano, la messe di elogi per Gian Piero si sta ingrossando.

In ordine cronologico, questa è la quarta volta nel corso dell'anno che la Dea frena dopo una sosta. Una ragione c'è: essa affonda le radici nelle troppe energie che le Nazionali si portano via. Ne avete un'idea se pensate che Gasp ha ritrovato l'organico al completo a Zingonia soltanto ieri alle ore 14, con Gomez che, al pari di Muriel, Zapata e Mojica, in dodici giorni si è dovuto sorbire faticosissimi viaggi intercontinentali con tanto di fuso orario da recuperare; che Malinovskyi è risultato positivo al Covid nell'Ucraina ed è stato messo fuori causa per dieci giorni; che a Cesena l'allenatore non ha potuto portare gli esausti Djimsiti, Hateboer e i sopracitati Mojica e Muriel.

La prestazione contro lo Spezia è stata buona, non eccelsa. Ci può stare, per le ragioni addotte. Ciononostante, l'Atalanta ha pareggiato il conto dei pali con lo Spezia; le è stato annullato per una questione di centimetri lo splendido gol di Gosens, il cui recupero al meglio della condizione è una delle note più confortanti. E ancora: l'Atalanta ha visto Pasalic buttare al vento due palle-gol in modo sciagurato; ha mantenuto inviolata la porta di Gollini al rientro, per non dire dell'operato di Rapuano, arbitro incerto e titubante, soprattutto nel finale.

Ha detto bene, Gasperini, dopo il pareggio: questo è un campionato totalmente anomalo, equilibrato come non mai negli ultimi anni, nel quale, dopo otto partite, la Dea conta diversi buoni motivi per essere soddisfatta e per continuare lungo la strada imboccata. Ora testa al Liverpool, seconda partita delle dieci da giocare in un mese. Ad Anfield, sarà un bel vedere.

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