L'editoriale di Jacobelli

Un uragano abbattutosi a Torino: questa Atalanta è più che mai da scudetto

Il 16 marzo, a Bergamo, si giocherà la partita contro l'Inter. Questa Dea è in piena corsa per il titolo e sembra stare sempre meglio

Un uragano abbattutosi a Torino: questa Atalanta è più che mai da scudetto
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di Xavier Jacobelli

Come un uragano, l'Atalanta ha spazzato via la Juve con un'impresa storica, rifilandole quattro gol all'Allianz Stadium, teatro della peggior esibizione bianconera da quando l'impianto è stato inaugurato. Basti pensare che bisogna risalire a 58 anni fa (22 ottobre 1967, Juve-Toro 0-4, ma al Comunale ovviamente) per trovare un precedente di questa portata.

Si aggiunga che il 9 marzo 2025, il migliore in campo dei padroni di casa è stato Di Gregorio, autore di almeno quattro parate strepitose: se non le avesse compiute, il passivo sarebbe potuto essere ancora più pesante e l'Atalanta ha preso pure il diciassettesimo palo della stagione. Last but not least, prima della batosta, la Juve veniva da cinque vittorie consecutive in Serie A e vantava la miglior difesa del torneo.

Dal poker torinese sono scaturiti questi punti:

  1. La Dea è più che mai da scudetto e domenica (16 marzo), a Bergamo, si giocherà Atalanta-Inter.
  2. Gasperini - molto significativo il suo abbraccio con Lookman che potete vedere nella foto in apertura di questo articolo - ha costruito una micidiale macchina da gol: con i quattro di Torino, in campionato ha toccato quota 63 in 28 giornate, affiancando l'Inter quale migliore attacco della Serie A; le reti diventano addirittura 91 considerando tutte le competizioni in cui i nerazzurri sono scesi in lizza.
  3. Retegui è una benedizione per l'Atalanta e per la Nazionale: capocannoniere con 22 gol, Mateo è già a quota 27 in stagione (si aggiungano i 3 in Champions League e i 2 segnati con gli azzurri in settembre, a Belgio e Israele).
  4. In trasferta, nessuno viaggia come i bergamaschi: 33 punti in 15 partite.
  5. Superata la delusione per essere uscita dalla Champions League, suo malgrado la squadra ha sfruttato al meglio la possibilità di allenarsi a tempo pieno e di giocare una sola partita alla settimana. Così, ha schiantato la Juve anche sotto il profilo atletico, dominandola in lungo e in largo. Dal 2 gennaio al 18 febbraio, la Dea aveva disputato 13 partite in 47 giorni. Ora ne ha davanti 10 in calendario dal 16 marzo al 25 maggio, cioè nell'arco di 70 giorni. La differenza di rendimento si vedrà sempre meglio.
  6. Per la Juve è notte fonda. Soltanto per la terza volta dall'inizio della sua avventura torinese, Motta contro Gasperini ha confermato la stessa formazione schierata nella partita precedente. Considerato che, sinora, la squadra ha giocato complessivamente 41 gare fra campionato e coppe, è evidente quanto continuare a cambiare sia una fatica di Sisifo che alimenta confusione, incertezza, spaesamento.
  7. Kolo Muani da solo in attacco non è la panacea: dopo la partenza record (5 gol nelle prime 3 partite), il francese è a secco da un mese. Non si capisce perché Motta si ostini a non schierare subito Vlahovic accanto a lui e continui con una staffetta che non funziona per manifesta inconcludenza.
  8. Yildiz relegato sulla fascia non si può vedere.
  9. Koopmeiners è irriconoscibile: che parta dall'inizio o subentri, è la controfigura sbiadita del tuttocampista esaltatosi nell'Atalanta e per il quale la Juve ha pagato 60 milioni ai bergamaschi.
  10. Un errore marchiano è stato giubilare Szczesny, Rabiot, Danilo, vera gente da Juve, lasciando il gruppo senza punti di riferimento né leader.
  11. Thiago Motta non è mai stato così in bilico come da questa sera.
Commenti
Fiorenzo

Che soddisfazione vincere allo Stadium in questo modo e poi dopo una settimana che tutta la stampa ci dava x morti e la juve pronta x la volata scudetto... ora tutti a dire che siamo noi pronti x il tricolore... mah, il calcio è bello x questo. FORZA DEA.

Oriana

Come lo merita la mia DEA 🖤💙 il tricolor, forza Atalanta!!❤️

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