Undici minuti di pura goduria da ripetere giovedì a Reggio

Undici minuti di pura goduria da ripetere giovedì a Reggio
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Il segreto per battere il Borussia è racchiuso negli 11' minuti di pornografia calcistica andati in scena giovedì scorso allo stadio di Dortmund. In questi giorni abbiamo visto, rivisto e stravisto la gara di andata dei sedicesimi di finale e quando mancano due giorni alla sfida di ritorno i motivi per essere fiduciosi sono veramente tanti. Il rischio di uscire c’è, per cancellarlo bisogna vincere e sarà dura, ma Gasperini non deve inventarsi nulla: basta giocare da Atalanta come è successo al Signal Iduna Park.

 

 

Perché parliamo di pornografia calcistica. L’espressione può sembrare esagerata, ma chi era tra gli ottomila atalantini in Germania capisce perfettamente perché osiamo tanto. La Dea ha letteralmente spaccato l’avversario in avvio di ripresa con due gol, un rigore non assegnato e una prestazione feroce nel pressing e perfetta sul piano tecnico-tattico. Se nel giro di 660'' secondi riesci a mettere così in difficoltà una delle formazioni di vertice del calcio teutonico in casa sua significa che hai dei valori che devi solo puntare a mettere in campo. L’Atalanta ha fatto qualcosa di grande, sia sul piano dell’approccio che su quello della bellezza della manovra. Non importa il risultato parziale, c’è metà gara ancora da giocare e tutto è aperto, ma sapere di avere in mano le carte giuste per far saltare il tavolo è un vantaggio non indifferente per evitare di farsi prendere dall’ansia. Le emozioni della gente saranno il secondo grande aiuto che la squadra orobica potrà vantare, certe gare si preparano da sole anche e soprattutto perché le motivazioni sono al massimo.

Loro più forti? Certo, ma siamo l’Atalanta. Che il Borussia sia più forte non è una novità, dalla panchina una settimana fa si è alzato un campione del mondo come Goetze per sostituire Reus, tanto per dire, e quindi bisognerà tenere l’allerta massima fino alla fine. Però noi siamo l’Atalanta. Una squadra con una sua chiara identità che porta i difensori centrali ad attaccare la porta avversaria che si tratti del FeralpiSalò piuttosto che del Borussia Dortmund. Nei momenti migliori vissuti in Germania, anche se tutti sottolineano e si ricordano della doppietta di Ilicic, la Dea era presente in forze dentro l’area avversaria e i vari Toloi, Masiello e Caldara hanno preso parte alla manovra nerazzurra da protagonisti. Nell’economia di una squadra che non ha un bomber di razza cui affidare le sue sorti, diventa fondamentale la partecipazione collettiva alle fatiche difensive e offensive, i giocatori ormai lo sanno e in ogni competizione sono pronti a darsi una mano per il bene comune. Serve pazienza, a tutti i livelli. Per superare il turno servirà una pazienza enorme da parte di tutti. L’attesa per il fischio d’inizio è già ai massimi livelli da giorni, lo stadio sarà un catino infuocato ma non c’è nessuna fretta: ricordate, l’Atalanta deve semplicemente vincere. Non ha bisogno di goleade e non deve stare attenta a non prendere gol. Basta vincere e quindi la gestione dei 90' minuti assomiglierà molto ad una partita come tantissime ne sono state giocate. I giocatori saranno chiamati ad una grande prova di intelligenza tattica prima ancora che di pulizia tecnica. Nei 90' minuti può succedere di tutto, ci saranno fasi in accelerazione altre invece dove sarà decisivo saper aspettare e la cosa fondamentale sarà ascoltare Gasperini. Il tecnico non è abituato a giocare certe partite, come del resto moltissimi dei suoi ragazzi, ma ha il grande vantaggio di conoscere il calcio così bene da poter prevedere l’evoluzione che la gara potrà avere.

 

 

Vietato mollare, crederci sempre. L’ultimo aspetto da considerare, forse quello più importante, è lo spirito con cui bisogna scendere in campo. Troppa fiducia sarebbe deleteria, mentre la paura di non farcela rischierebbe di bloccare le gambe dei giocatori, e allora via con il mantra europeo: vietato mollare, crederci sempre. La possibilità di fare affidamento su sei, sette potenziali marcatori diversi è la motivazione migliore per provarci fino alla fine. Nella peggiore delle ipotesi passerà il turno il Borussia Dortmund e all’Atalanta resterà la bellissima sensazione di aver battagliato ad armi (quasi) pari contro una big del calcio europeo scesa dalla Champions League; se invece il sogno dovesse diventare realtà si aprirebbero scenari mentali per tutto il popolo orobico che sembravano inimmaginabili. Avanti Atalanta, crederci senza paura.

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