Va bene la difesa, ok l'attacco, ma sono de Roon e Freuler i veri talenti della Dea
Spesso nascosti nel gran gioco nerazzurro, il loro rendimento in mezzo al campo è determinante per la formazione orobica
di Fabio Gennari
Dopo la gara di Firenze, ma non era la prima volta che accadeva, il tecnico dell'Atalanta Gasperini ha parlato con grande orgoglio della prestazione di Remo Freuler e Marten de Roon. «Hanno un'intelligenza di gioco eccezionale - ha detto il mister -. Non lo dico per scherzo: qualche volta potrei andare anche in tribuna che tanto questi hanno il pilota automatico. Remo è stato molto duttile stasera, invece Marten un po’ più bloccato. Io ho delle idee, loro le applicano».
Nello scacchiere degli orobici, la squadra di Serie A che segna più di tutti e che da tre anni di fila sfonda il muro dei 70 gol in campionato senza alcune difficoltà, il ruolo di questi due "equilibratori" è assolutamente determinante per il gioco e i risultati. Di loro si parla troppo poco, le prestazioni non finiscono sotto i riflettori perché difficilmente si prendono la scena con gol o assist, ma basta guardare bene le partite per capire che sono imprescindibili.
Il centrocampista svizzero ha compiuto ieri (15 aprile) 29 anni, dal punto di vista fisico è un portento e non sa nemmeno cosa sia la stanchezza. Una delle doti principali che mette al servizio della squadra è il dinamismo: gioca bene, ha una tecnica di gran livello e non sta mai fermo. Dietro, in mezzo, davanti. Senza soluzione di continuità.
Nella passata stagione, Freuler ha vissuto anche un periodo in cui Pasalic sembrava destinato a subentrargli nelle gerarchie, ma quando è arrivato il momento decisivo, sia prima della pandemia che alla ripresa del torneo, il numero 11 nerazzurro ha continuato a giocare da protagonista. Non a caso, il suo infortunio nel finale della sfida di Lisbona contro il Paris Saint Germain è stato purtroppo determinante per la rimonta dei francesi, che hanno eliminato l'Atalanta in pieno recupero.
Vicino a Freuler gioca sempre Marten de Roon. Più vecchio di un anno rispetto allo svizzero, il numero 15 olandese ha compiti un po' diversi nello sviluppo del gioco, ma non per questo meno importanti. Anzi, la combinazione della capacità di uno di inserirsi e dell'altro di coprire le giocate e i movimenti dei compagni è una delle chiavi del successo che l'Atalanta sta avendo in queste ultime stagioni.
Nel suo futuro, il centrocampista olandese vede una carriera completamente a tinte nerazzurre, per un rapporto con la città e la tifoseria che non si è mai interrotto nemmeno durante i dodici mesi vissuti in Inghilterra, al Middlesbrough. Che sia da centrocampista o da difensore centrale (non lo ha escluso nemmeno lo stesso giocatore) è tutto da vedere.
Compagni affiatati in campo e grandi amici fuori, Freuler e de Roon sono i primi costruttori di gioco dell'Atalanta, ma anche quelli sempre disponibili a coprire le zone di campo in cui gli avversari possono far male. Un paio di esempi: nella gara contro l'Udinese, De Paul non ha praticamente mai toccato palla e il merito è tutto della prestazione di Freuler. A Verona era stato de Roon a soffocare completamente Barak, mentre sul campo di Firenze Castrovilli e Bonaventura non hanno praticamente mai visto palla proprio per merito dei due gemelli del centrocampo nerazzurro.
Contro la Juventus non sarà semplice, i bianconeri sono pieni di giocatori di valore. Eppure de Roon e Freuler, diventati anche due pedine importanti per Svizzera e Olanda, non faranno una piega. Si stanno preparando come sempre e scenderanno in campo con il solito piglio, la solita grande voglia di trascinare l'Atalanta alla vittoria.
Perché quando hai valori tanto importanti, una dedizione totale alla causa e sei un leader del gruppo (tutti e due vanno considerati tali) e lasci sul terreno di gioco tutto quello che hai in corpo, l'unica cosa che conta è la considerazione che hanno di te tutti i tuoi compagni. Mister Gasperini, parecchie volte, ha esaltato il loro rendimento e sottolineato la prestazione. I tifosi ormai lo sanno, con quei due in mezzo al campo non c'è modulo che tenga: il rendimento è garantito.