Champions League

Gasperini prima di Valencia-Atalanta: «Siamo preoccupati, ma vogliamo la qualificazione»

Le parole del tecnico atalantino alla vigilia della sfida di ritorno al Mestalla

Gasperini prima di Valencia-Atalanta: «Siamo preoccupati, ma vogliamo la qualificazione»
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di Fabio Gennari

A Valencia per scrivere la storia, ma anche per regalare una grande gioia in un momento davvero complicato per tutti i tifosi atalantini. Il tecnico della Dea Gian Piero Gasperini ha parlato alla vigilia della gara contro gli spagnoli e, inevitabilmente, il discorso è scivolato sull'emergenza Coronavirus che sta bloccando l'Italia. Può, il passaggio del turno, regalare gioia ad un popolo in difficoltà come quello bergamasco? «Sono due situazioni molto diverse - ha dichiarato -, siamo molto dispiaciuti e preoccupati per quello che sta accadendo. Sappiamo che una nostra qualificazione potrebbe davvero alleviare un po’ di dispiacere per questa situazione e speriamo di regalare una grande soddisfazione alla nostra gente».

Sulla testa dei giocatori potrebbe incidere di più lo stadio a porte chiuse o l'approccio del Valencia chiamato a fare la partita della vita? «Cerchiamo di prepararci solo alla gara, è una situazione particolare per noi e anche per il Valencia. Chiaramente la spinta del pubblico per loro sarebbe stata importante ma noi dobbiamo solo concentrarci sul campo e sull’avversario. Li abbiamo incontrati a San Siro e ne conosciamo pregi e difetti, cerchiamo la prestazione per passare il turno».

La scelta del centrale di difesa tra Palomino e Caldara e la necessità di fare gol per ottenere la qualificazione sono due dei temi più importanti della gara. «La posizione di Palomino non è un problema, credo che siano soluzioni che abbiamo già provato anche in altre situazioni quando ha giocato in mezzo ma anche più spostato. A volte fai bene, altre magari è più difficile. Sulla necessità di fare gol per chiudere i conti credo che sia importante pensare ai 90 minuti senza focalizzarci su quello che accade. Anche se dovessimo andare sotto, ragioniamo come se fosse una gara di campionato e non di Champions per cui consideri anche sul risultato dell’andata».

Oltre al fatto di giocare a porte chiuse (ma con i tifosi del Valencia che hanno annunciato che faranno il tifo anche da fuori) c'è una realtà di festa a Valencia (le Fallas) che si scontra in modo incredibile con il clima da "zona rossa" che si vive ai piedi di Città Alta. «È tutto molto strano. Siamo coinvolti da quello che si vive a Bergamo, ci rendiamo conto che questa situazione può essere molto pericolosa, mentre qui la vivono più alla leggera, come facevamo noi fino a tre settimane fa. Non hanno la stessa percezione nostra del problema e non si capisce se siamo stati noi esagerati o sono loro troppo morbidi».

Quella del Mestalla sarà la seconda partita dopo la sfida di andata. «Sotto questo aspetto abbiamo fatto dei buonissimi allenamenti - ha concluso Gasperini -, avrei preferito giocare perché in queste tre settimane abbiamo fatto solo una gara contro il Lecce. Eravamo all’apice dell’entusiasmo ma è una situazione che nessuno poteva prevedere».

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