Verso Genoa-Atalanta, malumore tra i tifosi: trasferta libera ma solo 500 biglietti (già polverizzati)
Non si capisce il perché di una decisione che a Bergamo, tra i tifosi più critici, ha portato qualcuno a chiedere a gran voce di non partecipare
di Fabio Gennari
È stata una giornata strana, quella di ieri, per i tifosi della Dea che stavano attendendo l'inizio della vendita dei biglietti per Genoa-Atalanta, gara in programma domenica 11 febbraio a Marassi. Secondo le indicazioni ufficiali pubblicate sul sito del Grifone già giovedì pomeriggio, la vendita dei tagliandi doveva essere aperta ieri mattina alle 10 con obbligo, per il settore ospiti, di acquisto con Dea Card. Alle 10, tuttavia, non è successo nulla.
Poco dopo pranzo è iniziata a circolare la voce che la vendita sarebbe iniziata alle 15 con possibilità di acquisto senza obbligo della Tessera del Tifoso, quindi trasferta libera, ma con una disponibilità massima di 500 tagliandi. Considerando che a Genova il settore ospiti può contenere fino a 2mila persone, subito la forzatura è parsa evidente. Perché concedere solo il 25% dei posti agli atalantini? L'ipotesi di una sorta di pareggio della quota biglietti che, in questa stagione, viene riservata alle tifoserie avversarie che arrivano a Bergamo (in serie A la dotazione è di solito di 500 tagliandi) non ha molta logica.
Da quel poco che trapela la scelta è stata presa dalle autorità, in questo momento non è dato sapere se potranno o meno esserci altre aperture mentre è certo che la dotazione di 500 tagliandi è andata esaurita in pochi minuti. Da quanto risulta, a Genova in questa stagione sono arrivate diverse tifoserie che hanno riempito il settore ospiti con ben più di 500 appassionati. Una scelta difficile da comprendere che sarebbe invece importante capire. Magari ci sono motivazioni molto importanti. Perché non spiegarle?