Visto? Gasperini è un maestro E l'Europa passa da Bergamo

Visto? Gasperini è un maestro E l'Europa passa da Bergamo
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Sono sempre i dettagli a fare la differenza. Nella splendida Atalanta 2.0 di Gasperini, manca un bomber di razza. Il mercato è finito e fino a fine stagione andremo avanti con questi ragazzi, ma se la vittoria di Sassuolo ha confermato che il gruppo su cui poter contare è formato da almeno 15 giocatori, il successo di misura ottenuto a spese del Chievo ha dato ancor più risalto all’unicità del progetto tecnico nerazzurro.

 

 

Gasperini non è un "talebano", insegna calcio. La prima considerazione che viene da fare guardando la partita di domenica e ascoltando poi le parole del tecnico è che la squadra è tremendamente solida: «Abbiamo fatto una delle nostre migliori partite giocando con pazienza e qualità», ha dichiarato il tecnico della Dea. E subito la domanda è sorta spontanea: ma come, lo spettacolo non è stato trascendentale e il tecnico parla così? Come al solito, il condottiero di Grugliasco ha ragione da vendere e siccome il calcio non è uno sport individuale ci sono tante motivazioni che giustificano questo tipo di dichiarazioni. Se non hai un centravanti di sfondamento ma parti con uno di manovra, la scelta di allargare Petagna e Ilicic per favorire gli inserimenti da dietro è perfetta. Cristante non ha fatto gol ma ha chiuso con la palma del migliore in campo nei report della Lega con la bellezza di cinque occasioni da gol. Certo, le ha fallite tutte, ma intanto c’è arrivato. E, badate bene, avere diverse soluzioni offensive non è un difetto se la necessità nasce dalla mancanza di un bomber e diventa una fortuna quando puoi contare su 14-16 piedi invece che solo su due per trovare la via del gol. A questo risultato arrivi solo attraverso il lavoro quotidiano e con un allenatore che modella la squadra in funzione delle caratteristiche dei giocatori e senza mai chiedere loro quello che non possono fare. L’umiltà e la capacità di insegnare calcio del tecnico possono anche cozzare con l’immagine che magari è venuta fuori dopo alcune dichiarazioni ma la verità è che ci sono allenatori “talebani” del modulo e delle loro convinzioni e altri che invece lavorano forte per tirar fuori il massimo dal materiale a disposizione.

I numeri confermano: Atalanta in linea con l’anno scorso. Dentro ad una classifica che oggi vede la Dea a + 17 sulla zona retrocessione, - 2 dal sesto posto e - 9 dalla Champions League, ci sono numeri che confermano come la corsa dei nerazzurri sia incredibilmente simile a quella di dodici mesi fa. Alla 23a giornata, l’Atalanta 2016/2017 aveva 40 punti con 36 reti realizzate, 26 subite e 11 giocatori diversi capaci di scrivere il proprio nome sul tabellino dei marcatori. In questa stagione, la Dea è a quota 36 punti con 35 reti segnate e 27 subite e sempre 11 giocatori andati in gol. Qualche punto in meno, considerando gli impegni europei, erano da mettere in conto, ma di sicuro stupiscono i gol, sia fatti che subiti. Siamo praticamente in linea con l’anno scorso e i discorsi sul fatto che a questa squadra manchino i gol di questo o quel giocatore non stanno in piedi. Prima segnavano Kessiè e Conti, oggi ci sono Ilicic e Cristante con le piacevoli conferme di Masiello, Freuler e Caldara, oltre ai marcatori estemporanei come de Roon e Mancini, più il danese Cornelius, che ha (parzialmente) coperto le mancanze di Gomez.

 

 

Passa tutto da Bergamo, si può sognare. Il rendimento della squadra è molto buono, nel prossimo mese ci saranno sfide da urlo in Europa League e Coppa Italia, ma il calendario del campionato mette nelle mani di Masiello e compagni tutto quello che serve per bissare il grandioso risultato ottenuto nella passata stagione. A Bergamo, in particolare, saranno ospiti praticamente tutte le dirette concorrenti per la qualificazione alle coppe e le possibilità di farcela sono alte. Il 18 febbraio si gioca contro la Fiorentina, il 4 marzo c’è la Sampdoria, il 31 marzo l’Udinese, il 15 aprile arriva l’Inter, il 22 aprile tocca al Torino e il 13 maggio sarà il turno del Milan. Oltre a queste sei sfide, l’Atalanta giocherà davanti al pubblico di casa anche contro il Genoa, ma è chiaro che giocare l’86 per cento delle partite casalinghe contro squadre che lottano insieme a te per lo stesso obiettivo può rappresentare sicuramente un vantaggio importante.

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