130 mila ore di traffico in meno: l'ottimismo di Autostrade sul nuovo casello A4 di Dalmine
Il cantiere si concluderà come previsto a fine 2024 con chiusure solo notturne. La fase 1 delle tre preventivate sta per finire
I lavori per la realizzazione del nuovo casello dell'A4 Torino-Trieste a Dalmine saranno conclusi a sedici mesi dall'inizio dell'intervento, quindi entro la fine del 2024. È questa la garanzia emersa dalla relazione dell'ingegner Giulio Martire, che giovedì 5 ottobre ha parlato per Autostrade per l'Italia in sede di Consiglio comunale a Dalmine.
Il progetto
Dell'opera si parla ormai da venticinque anni, ma il progetto definitivo sul quale sono stati avviati i lavori è del 2022 e prevede la realizzazione di una nuova rampa bidirezionale su due carreggiate, che collegherà direttamente il casello di Dalmine con la rotatoria delle Due Torri, scavalcando l'A4 con un nuovo cavalcavia. Il cantiere, avviato a maggio 2023, si sviluppa in tre macro-fasi, illustrate dettagliatamente dall'ingegnere durante l'audizione in consiglio. Attualmente, il cantiere si trova a scavalco tra la prima e la seconda.
Le fasi e le chiusure (solo notturne)
Infatti, con la deviazione provvisoria dei flussi veicolari della normale utenza su una strada appositamente realizzata, si sta concludendo la prima fase e aprendo la seconda nella quale verrà liberata la precedente sede del traffico sulla quale potranno così iniziare i lavori. Una volta realizzate le rampe e i sottovia, il traffico sarà deviato nuovamente su di questie che rappresentano la sede finale dei percorsi veicolari già esistenti. Si approderà così alla fase finale, dalla durata di cinque mesi, nella quale sarà completata la rampa di scavalco e realizzato il raccordo. Nel complesso, Autostrade ha garantito che cercherà di ridurre al minimo l'impatto sul traffico, con chiusure del casello solo in orario notturno.
130 mila ore di traffico in meno
L'ingegner Martire ha parlato di «un risparmio annuo dell'utenza di circa 130mila ore e della riduzione del novanta per cento del rumore percepito in adiacenza al casello». Verranno infatti realizzati quasi 500 metri di barriere fonoassorbenti proprio a ridosso dello svincolo, una buona notizia per i cittadini di Guzzanica le cui abitazioni sono molto vicine alla nuova sede del casello. Si aggiunge anche l'inserimento di due ettari di zone verdi.
Quelli che si lamentano perché vengono realizzare le opere evidentemente non trascorrono abbastanza del loro tempo incolonnati in auto. E il casello di Dalmine anche se si triplicasse non risolverebbe l'imbuto che si verifica dopo! Ben vengano quindi le opere se servono a migliorare la qualità della vita, l'importante è che vengano fatte criterio e con attenzione alla spesa pubblica.
I soldi del costo del cavalcavia - inutile - andavano utilizzati almeno per raddoppiare il casello pensato in funzione di aumento della velocita' media veicolare.... La posizione dell'attuale, rispetto all'urbanistica stradale non sara' efficace a fini della riduzione del l'intenso traffico nelle ore di punte come ora
Ci sono troppe automobili, non ne usciremo mai. Costruire nuove strade è come continuare a somministrare la droga ad un tossicodipendente.
Da utente pluriennale mi chiedo ancora perché non abbiano creato un nuovo casello dall’altro lato dell’autostrada in corrispondenza della rotonda delle due torri, che avrebbe consentito il flusso in uscita da Milano sottraendo il 70% del flusso in uscita , di poter inserirsi agevolmente sulla tangenziale , sia in direzione Dalmine che verso seriate. Senza dover costruire un nuovo cavalcavia, rivoluzionare e costringendo il flusso in uscita da Dalmine a sorpassare e risorpassare l’autostrada, e con la “qualità” degli automobilisti di queste parti sarà divertente creare una confluenza a fine cavalcavia.
Come il 70% del nodo di Pontesecco, o la Curno Paladina, mi viene da ridere