giornata dell'acqua

Cinque milioni di euro l'anno per pulire le rogge: «La spesa sarebbe contenuta con meno episodi di abbandono»

I lavori del Consorzio di Bonifica sulla rete di duemila chilometri di canali durano cinque mesi: rifiuti urbani, scarti edili e... materassi

Cinque milioni di euro l'anno per pulire le rogge: «La spesa sarebbe contenuta con meno episodi di abbandono»
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di Marta Belotti

Sono giorni di lavori nella roggia Serio Grande di Bergamo, dove mezzi e operatori del Consorzio di Bonifica sono in azione per liberarla da plastica di vario genere, rifiuti speciali e sacchi neri.  Si tratta di un'operazione che viene svolta ogni anno su tutte le rogge cittadine per un totale di duemila chilometri di reticolo di bonifica che attraversa cento comuni (dalla Val Seriana fino alla Bassa), 360 tonnellate di rifiuti l'anno, cinque mesi di lavori e cinque milioni di euro di spesa.

I rifiuti abbandonati

«Oggi è la giornata mondiale dell'acqua (venerdì 22 marzo, ndr), una risorsa che noi pensiamo inesauribile, ma che al contrario mai come oggi deve essere data per scontata - ha esordito il presidente del Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca Franco Gatti -. L'abbandono di rifiuti causa l'inquinamento delle acque e dei fanghi che, una volta raccolti, vengono analizzati. Se i fanghi sono contaminati da sostanze pericolose vengono trattati come rifiuti speciali e sottoposti ad una procedura apposita che dura diversi mesi. Questa operazione ha un costo rilevante: lo scorso anno abbiamo speso 1.824.116 euro, denaro che va ad aggiungersi ai costi di pulizia generale, che ammonta a più di due milioni».

Per questo il presidente sottolinea: «Servirebbe un maggiore rispetto e senso civico nei confronti dell'acqua e delle nostre rogge. L'ingente spesa che affrontiamo ogni anno per ripulirle potrebbe essere contenuta se eliminassimo i comportamenti scorretti di chi le usa come una discarica».

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Mario Reduzzi a sinistra, Franco Gatti a destra

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«È come se in Piazza Vecchia venisse abbandonato di tutto», si inserisce Mario Reduzzi, direttore del Consorzio. Anche se inizialmente può sembrare stonato, il paragone è in realtà calzante se si pensa che la roggia Serio Grande risale al 1150. Non gettare rifiuti è quindi un simbolo di rispetto sia, in termini più ideali, nei confronti della storia di Bergamo, sia, più concretamente, per l'ambiente.

C'è anche un materasso

Il lavoro di bonifica è un'azione estremamente importante da un punto di vista ecologico per recuperare i materiali e poi provare a differenziarli e smaltirli in modo corretto. Questo lavoro viene svolto una volta l'anno, ma dura in totale cinque mesi perché le rogge vengono asciugate e poi ripulite a rotazione. In questi giorni le operazioni sono concentrate sulla Roggia Serio Grande, la principale e più antica della città. Tra i tanti rifiuti raccolti è spuntato persino un materasso. Senza contare che le grate vengono ripulite ogni qualvolta piova.

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Non sono escluse fototrappole

«Noi vogliamo puntare alla sensibilizzazione delle persone - spiega Reduzzi -, ma non escludiamo di mettere fototrappole nei punti dove il malcostume di sbarazzarsi dei rifiuti gettandoli nella roggia è più consueto». Non solo, un'altra operazione importante è il "piano laghetti", che non ha a che fare con i rifiuti, ma con le rogge.

Il grande problema

«In Italia solo il dieci per cento delle acque piovane viene trattenuto e questo è un problema in periodi di emergenza idrica - fa notare Gatti -. La media Bergamasca è simile. Per questo, prendendo un esempio attuale, se questa estate non pioverà il Serio rischierà di andare in secca nonostante le piogge e le nevicate di questo periodo. Anche in Bergamasca il dato è simile a quello nazionale. Ed è preoccupante. Qui servirebbero cento milioni dal nazionale per finanziare un piano, chiamato "piano laghetti", che permetterebbe di arrivare al 30-35 per cento. Attualmente, non ci sono ancora risposte su eventuali finanziamenti».

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