81enne positiva al Covid lasciata in corsia per nove ore. La denuncia di un lettore
Portata a Ponte San Pietro, la donna è rimasta «su una barella di fortuna tra dolori e senso di abbandono»
«Tranquilla signora, ha solo il Covid». Sono queste le parole che una donna di 81anni, trasportata dal 118 all’ospedale di Ponte San Pietro, si è sentita dire ieri come unica “consolazione” durante nove ore passate in corsia, su una barella di fortuna.
È quanto ci viene segnalato da un lettore, figlio dell’81enne, che racconta: «Successivamente alla positività da Covid riscontrata a nostra madre, il giorno 7 ottobre, dopo una nottata di aggravamento, abbiamo chiamato il 118 per intervenire in una situazione di urgenza. L’arrivo dell’ambulanza è avvenuto con celerità ed estrema professionalità. Una prima diagnosi ci ha detto di una brutta bronchite e di una saturazione non perfetta, ma neanche drammatica. Ad ogni modo si è optato per un invio al pronto soccorso dell’ospedale di ponte San Pietro. E qui inizia un calvario di nove ore in cui nostra madre, dopo triage con relativa raccolta di anagrafica ed elettrocardiogramma, è stata posta su una barella di fortuna con priorità verde in preda a dolori e totale senso di abbandono in un corridoio. Dalle ore 11 della mattina alle ore 20 della sera senza una parola, senza un cenno, senza una carezza. "Tranquilla signora: ha solo il Covid" l’unica risposta nell’unica domanda posta in punta di forze da una signora di 81 anni. Dato il senso di abbandono di nostra madre (ma anche il nostro) abbiamo deciso di darci tempo fino alle ore 20.30 prima di firmare per le sue dimissioni per indirizzarla in direzioni di reale tutela. Alle ore 20.20 ci comunicano, con estrema gentilezza, che nostra madre è sottoposta ad esami del sangue dai quali si dedurrà il percorso clinico conseguente. Alle ore 22.15 ci viene comunicato che la “sicura pronta dimissione” in realtà è un quadro clinico che parla di polmonite».
Le domande che a questo punto nascono nel nostro lettore danno voce allo sconcerto comune: «Quali sofferenze deve sopportare una signora di 81 anni con una polmonite in corso lasciata 9 ore in corsia? In cosa ci ha “arricchiti” un prezzo così alto pagato in termini di morti da coronavirus nel nostro territorio se poi queste sono le situazioni che si verificano ancora oggi? Oggi che siamo lontani ben 32 mesi da quel lontano marzo 2020 in cui l’apocalisse si abbatté sulle nostre vite he cosa abbiamo imparato? Cosa abbiamo cambiato? Con tutta la stima nei confronti del personale che si prodiga in queste situazioni, dimostratosi professionale, non possiamo che porci domande e preoccupanti risposte sul sistema sanitario regionale che, evidentemente, non ha fatto tesoro del disastro pandemico di questi ultimi due anni e mezzo».
La foto d'apertura è d'archivio