I dati

A Bergamo crescono turismo e strutture ricettive: oltre cinquecento in più in sei mesi

Siamo secondi in Italia tra quelli maggiormente cresciuti nel settore negli ultimi dieci anni. Ma occhio all'overtourism in Città Alta

A Bergamo crescono turismo e strutture ricettive: oltre cinquecento in più in sei mesi
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C'erano una volta città deserte ad agosto. Oggi, invece, pullulano di turisti, curiosi di scoprire il patrimonio culturale e artistico italiano. E così, anche Bergamo punta in alto: è la seconda città in Italia per crescita nel settore del turismo.

Anche i dati forniti da Regione Lombardia scattano un'istantanea promettente, che vede un incremento di strutture ricettive nel giro di pochi mesi.

Strutture in aumento, ci sono sempre più turisti

I primi dati sono quelli che arrivano dalla Regione, nel suo ultimo rapporto del 30 giugno. In Bergamasca, scrive L'Eco di Bergamo, gli alberghi attivi sono 253, tre in più rispetto a dicembre 2024. Maggiore è la crescita delle strutture extra alberghiere: sono ben 3.951. Negli ultimi sei mesi, ne sono nate 510 in più, per un incremento del 14,81 per cento.

Conferma le statistiche anche uno studio realizzato da Il Sole24Ore con Sociometrica sulla ricchezza dei Comuni turistici 2025, che posiziona Bergamo al secondo posto tra tutte le città d'Italia per crescita nel settore del turismo. Si parla di un +117 per cento registrato nello spazio di dieci anni - tra il 2014 e il 2024 -, secondo soltanto a Bari. Ha superato perfino altre rinomate località turistiche, tra cui Como (+97 per cento), Lecce (+93,4 per cento), Trieste, Bologna, Verona e Roma.

Un traguardo forse guidato anche dall'aeroporto di Orio al Serio, ma la domanda sorge spontanea: un incremento troppo elevato di visitatori potrebbe far cadere anche Bergamo nella morsa dell'overtourism? A rispondere è stato Cesare Rossi, vicedirettore di Confesercenti Bergamo, che al quotidiano ha sottolineato come la nostra città abbia molte meno strutture extralberghiere rispetto alle vicine province di Brescia e Como (che ne contano ottomila).

In più, aggiunge, l'overtourism non sarebbe «un fenomeno da combattere», se non in determinate zone della città: un esempio, su tutti, è quello di Città Alta dove si concentrano la maggior parte dei flussi turistici e delle strutture ricettive. In ogni caso, sottolinea, l'accoglienza ha lati positivi: genera infatti «importanti ricadute occupazionali» e non solo in città, ma anche in montagna, ai laghi e in pianura.