A Gemona onorate le 76 vittime del Covid che furono accolte e cremate. Gori: «Grazie di cuore»
La stele di pietra posizionata nel cimitero ha voluto onorare anche quelle 76 vittime provenienti da Bergamo, Seriate e Ponte San Pietro
Un cippo commemorativo, per ricordare non solo le proprie vittime del Covid, ma anche quelle bergamasche "ospitate" quando in terra orobica si abbattevano i mesi più duri della pandemia. È stato svelato oggi, giovedì 11 maggio, a Gemona del Friuli: con quella stele di pietra scolpita posizionata nel cimitero ha voluto onorare anche quelle 76 vittime provenienti da Bergamo, Seriate e Ponte San Pietro che nella primavera del 2020 furono cremate proprio nell'impianto crematorio di Gemona.
Alla vigilia dell'adunata nazionale degli Alpini, in programma questo fine settimana a Udine e alla quale parteciperanno anche quattromila penne nere bergamasche, il Comune friulano ha voluto non solo ricordare il grande lavoro che la divisione Julia e tanti alpini bergamaschi, insieme ai volontari, svolsero per alleviare le sofferenze del Friuli dopo il terremoto del 1976, ma anche rendere memoria della dolorosa pagina del Covid-19 per stringere ancor più il legame con la comunità bergamasca.
«Grazie per tutto questo, di cuore»
Presenti, tra gli altri, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il vicesindaco di Seriate Gabriele Cortesi, il sindaco di Cisano Bergamasco Antonella Sesana e di Ponte San Pietro Matteo Macoli, oltre al presidente delle sezioni A.n.a. di Bergamo Giorgio Sonzogni e quelli delle sezioni di Brescia. Dopo la deposizione della corona d'alloro al monumento che ricorda le vittime del terremoto, è stato svelato il cippo commemorativo: una stele in pietra sulla quale Giovanni Basso ha scolpito una figura femminile che custodisce e piange su un'urna, posata in memoria dei morti per Covid-19 a pochi passi dal forno crematorio.
«Nel 1976 gli Alpini bergamaschi e bresciani vennero qui ad aiutare le comunità colpite dal terremoto - ha dichiarato il primo cittadino Gori -. Il Friuli per tutti questi anni non ha dimenticato e ha deciso di ringraziarci a sua volta, dandoci aiuto in una vicenda, quella del Covid-19, che ci ha travolto, che ha fatto seimila vittime nella nostra provincia nella primavera del 2020. Gemona non solo ha accolto 76 di quelle vittime, ma le ha anche onorate con il sindaco Revelant ad attendere l'arrivo dei nostri cari e a donare loro un mazzo di rose rosse all'ingresso nel cimitero».
«Da parte mia e dei miei amici colleghi sindaci vorrei esprimere un grande grazie per tutto questo, di cuore - ha concluso il sindaco Gori -. Il terremoto resterà nella storia di Gemona, c'è un prima del terremoto, c'è un dopo il terremoto. Così è per Bergamo, c'è un prima del Covid, c'è un dopo il Covid. La nostra città onora tutti i giorni i suoi morti, ma ha avuto la forza di rifiorire con la stessa determinazione che trovò il Friuli nel 1976».