A Levate sono stati tagliati i fondi dedicati agli studenti, ma «non dipende dal Pnrr»
Nei giorni scorsi, la stampa locale ha attribuito al mancato reperimento dei fondi promessi la cancellazione di alcune misure per i ragazzi
di Andrea Carullo
Negli scorsi giorni a Levate ha fatto molto discutere un articolo de L’Eco di Bergamo secondo cui, a causa del mancato reperimento dei fondi del Pnrr promessi (circa 2,6 milioni di euro, di cui è arrivato meno del 50 per cento), e a fronte di fatture intere pagate dal Comune per far partire alcune grandi opere pubbliche, adesso si sarebbe visto costretto a tagliare i fondi dedicati agli studenti, in particolare quello sul 10 per cento di sconto per l’abbonamento dell’autobus e il contributo scolastico per l’acquisto dei libri agli alunni di prima media, nonché delle luminarie di Natale. In realtà la situazione non è proprio questa.
Sebbene, infatti, quei tagli siano reali e sotto agli occhi di tutti, le motivazioni che hanno portato alla loro introduzione non sono legati agli anticipi del Pnrr. E, forse, anche la reintegrazione dei servizi tolti non è così lontana come si poteva pensare.
«Il bilancio di un Comune è suddiviso in spese correnti e spese conto capitale - spiega l’assessore al Bilancio, Daniela Avogadri -. La prima sezione è dedicata alle spese generiche, mentre la seconda deriva da investimenti per manutenzione straordinaria del territorio come appunto, il Pnrr. Non è possibile finanziare le opere di quest’ultima sezione con le spese correnti, perciò quello che è stato scritto è semplicemente un’interpretazione sbagliata di quanto raccontato».
Se i ritardi di rimborso del Pnrr incidono pesantemente sulle scelte cautelative da adottare, le vere ragioni che hanno portato al taglio dei servizi sono infatti altre due: «Ci sono state delle spese inaspettate che non potevamo prevedere. La prima dovuta allo Stato italiano che ha introdotto la spending review ordinaria e informatica, del costo di 15 mila euro, che Levate ha dovuto versare».
«Altro aspetto considerevole di nota - continua -, riguarda gli stanziamenti del settore sociale, che quest’anno sono aumentati repentinamente, registrando una variazione rispetto allo stimato di circa 80 mila euro. Questo aumento è derivato principalmente da incrementi conseguenti al rinnovo dei contratti di lavoro degli operatori a cui sono affidati i servizi e da nuovi casi registrati, difficilmente prevedibili a inizio anno. L’impatto sulle persone e sulle esigenze sociali è ciò che più preoccupa (...)