Per i meno giovani

A Mozzo si tengono le lezioni di "autodifesa", così che gli over 65 evitino le truffe

In oratorio un incontro rivolto agli anziani per insegnare loro a proteggersi dai raggiri che hanno colpito il paese nelle scorse settimane

A Mozzo si tengono le lezioni di "autodifesa", così che gli over 65 evitino le truffe
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di Dino Ubiali

Lezioni di autodifesa per gli over 65: «La prudenza è metà della difesa». Dalla voce concitata che al telefono chiede un bonifico “urgente” per salvare il nipote nei guai fino al finto tecnico del gas che suona alla porta con un tesserino fasullo: il nemico - invisibile ma quotidiano - ha mille travestimenti. E proprio per smascherarlo, l’oratorio di Mozzo, la scorsa settimana, si è trasformato in una piccola aula di autodifesa civile.

L’appuntamento rientrava nell’ambito dell’iniziativa “Cent’anni”, sostenuta finanziariamente dal progetto Wyfy e dall’amministrazione comunale, pensato per dare agli anziani gli strumenti - culturali, prima ancora che tecnologici - con cui navigare in sicurezza tra insidie reali e digitali.

L’incontro era atteso da tempo e quindi tutti puntuali gli anziani di Mozzo, i più sensibili alle truffe che hanno colpito anche nelle scorse settimane il paese dell’hinterland.

A guidare la platea c’era un trio di relatori d’eccezione: Bruno Tanieli, luogotenente comandante della stazione dei carabinieri di Curno, Genny Morabito, commissario capo della polizia locale intercomunale, e il sindaco Gianluigi Ubiali. Pubblico delle grandi occasioni: sedie tutte occupate, sguardi puntati sul tavolo dei relatori, taccuini aperti per annotare consigli e numeri utili.

«Il primo scudo è il dubbio»

Tanieli ha rotto il ghiaccio raccontando i raggiri più in voga: «Oggi la fantasia dei truffatori corre sul filo del telefono e su quello della rete. Arrivano sms che simulano bonifici, email che imitano la grafica della banca, chiamate da finti avvocati o carabinieri che parlano di incidenti immaginari (...)

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