A Valbondione, Gandellino, Gromo e Valgoglio c'è un solo medico di base per 4mila pazienti
La denuncia arriva dal consigliere comunale di maggioranza di Valbondione Walter Semperboni: «Anche noi montanari abbiamo il diritto di vivere in modo dignitoso»
La carenza di medici di base è un problema noto da tempo, anche in Bergamasca. I medici di famiglia mancano tanto nella Bassa, quanto in città, ma soprattutto in quelle zone dove la carenza dei servizi si fa sentire più che in altre parti del territorio.
È il caso delle aree di montagna, in particolar modo dei paesi che si trovano nelle alte valli. Ad esempio Valbondione, Gandellino, Gromo e Valgoglio, che insieme rappresentano un bacino di ben 4mila abitanti, si ritrovano ad avere un solo medico di base che, a turnazione, visita i pazienti nell’ambulatorio di Gromo.
Una situazione assurda, a maggior ragione alla luce dell’emergenza sanitaria, denunciata dal consigliere di maggioranza del Comune di Valbondione Walter Semperboni. «Quando le istituzioni devono fare economia – sottolinea -, trovano terreno fertile nel tagliare servizi a quei paesini e, quindi, ai loro abitanti con la scusa del ridotto numero di utenti».
Visitare un così alto numero di pazienti, per l’aggiunta su più turni e per poco tempo, inoltre, avrebbe un ulteriore risvolto negativo: la mancanza di familiarità che si crea con il proprio medico. «Il medico di famiglia si chiamava in questo modo non a caso – osserva Semperboni -, conoscendo a memoria le patologie del proprio assistito. Vorrei ricordare ai nostri politici e ai vari direttori generali come proprio la mancanza della medicina territoriale, sia stata una delle principali cause di proliferazione della pandemia, che ha causato migliaia di vittime in Val Seriana.
«Credo che anche noi montanari abbiamo il diritto di vivere in modo dignitoso – conclude il consigliere - e non solo di sopravvivere. Questa dignità non può prescindere dall'avere la sicurezza di poter fare affidamento su un numero maggiore di dottori, che possano intervenire nel momento del bisogno».