Accordo tra Regione e Università per lo sviluppo della mobilità dolce nella Bergamasca
La collaborazione pensata per realizzare uno studio finalizzato a individuare strategie di sviluppo della ciclabilità nella zona
La Giunta regionale ha approvato oggi (lunedì 9 maggio) una delibera, su proposta dell'assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi, che stanzia 25 mila euro a favore dell’Università degli Studi di Bergamo, nel contesto di una collaborazione col Pirellone per la realizzazione di uno studio sulle potenzialità di sviluppo della ciclabilità nell'ambito del territorio Sud-ovest della nostra provincia.
L'ambito territoriale di analisi riguarda in particolare il territorio delimitato a nord dalla Città di Bergamo e dalla linea ferroviaria Bergamo-Ponte San Pietro, a ovest dal fiume Brembo, a est dalla Sp ex Ss 591 e a sud dalla Sp 112.
«È importante - ha commentato l'assessore Terzi - prospettare soluzioni ciclabili che coprano direttrici sovracomunali, integrando e connettendo in modo sistematico le iniziative già presenti nei singoli comuni. L'obiettivo è realizzare infrastrutture ciclopedonali, anche extraurbane, che possano favorire un cambiamento delle abitudini e dunque invogliare un numero sempre maggiore di persone a scegliere la bicicletta come mezzo per gli spostamenti quotidiani. Al centro del progetto c'è l'intermodalità come paradigma della mobilità sostenibile: lo studio analizzerà infatti anche la possibilità di collegare, in condizioni di sicurezza, i poli universitari di Bergamo e Dalmine con le stazioni ferroviarie».
«Siamo soddisfatti - ha sottolineato il professor Paolo Malighetti, docente di Ingegneria economico-gestionale dell’università - di ricevere dalla Regione Lombardia un compito che è prodromico alle attività del nascente Centro Nazionale sulla Mobilità Sostenibile, finanziato con il Pnrr, che coinvolge 25 Università e Centri di ricerca e 24 imprese. Il nostro ateneo è uno dei 14 spoke, precisamente quello dedicato alla "Mobilità dolce". L'obiettivo della collaborazione, pur nel suo riferimento territoriale, è quello di pensare alla ciclo-pedonalità come strumento per lo shift modale almeno nei tragitti entro i 10 chilometri. Oggi mancano le infrastrutture, si sottovalutano le potenzialità della mobilità dolce e si pensa troppo localmente. Saremo da stimolo per i progetti dei Comuni e di supporto per le politiche regionali volte a favorire una mobilità più sostenibile».
Lo studio si propone di mappare i percorsi esistenti, analizzare la domanda di utenti attuali e potenziali e identificare i possibili interventi su cui concentrare gli investimenti, in modo da garantire maggior continuità alla rete ciclabile. Il documento dovrà essere ultimato entro la fine del 2022.