Addio alla Casa della Marì, Moio de' Calvi ha perso un pezzo della sua storia
L'antica abitazione rurale cade a pezzi. Del grande affresco con la Crocifissione presente sulla facciata resta solo un piccolo brandello
Un pezzo di storia ormai destinato a scomparire, vinto dal degrado inesorabile del tempo e dall’incuria. Appare ormai inevitabile a Moio de’ Calvi il definitivo crollo dell’antico fabbricato rurale a tutti noto come “Casa della Marì”, situato nella parte terminale della contrada Curto, i cosiddetti “Calecc” secondo i toponimi più antichi.
Si tratta di una vera e propria icona delle tipiche architetture locali, a più riprese immortalata su cartoline, siti internet (compreso quello comunale) e libri di storia, incluso il volume Moio de' Calvi ieri e oggi, pubblicato nel 2009 grazie a Tarcisio Bottani, Mara Milesi e Felice Riceputi.
La casa era caratterizzata da una struttura semplice fatta di pietre locali, legno e calce, con un balcone in legno ai piani superiori e, soprattutto, un grande affresco a dominare la faccia, con rappresentata la Crocifissione di Gesù con la Madonna e San Giovanni Evangelista, risalente probabilmente al XVIII secolo.
Per tutti, come detto, era la "Casa della Marì", con chiaro riferimento a Maria Calvi, morta a 93 anni il giorno di Santa Lucia del 1984. Era una donna minuta, dedita alla preghiera quotidiana e alla questua domenicale per conto della parrocchia. La casa era disabitata da molti anni e ha dato segni di evidente cedimento nell’estate del 2019, quando il sindaco Alessandro Balestra emise (in data 7 agosto) un’ordinanza di chiusura della mulattiera comunale di via Curto all’altezza dei i civici 2 e 4, cioè del comparto immobiliare che comprende la Casa della Marì.
Macerie e sterpaglie sulla mulattiera comunale
Lo sbarramento che chiude la strada del Curto
Il degrado della Casa della Marì, ormai destinata al crollo
L'ultimo brandello di affresco presente sulla facciata
Una chiusura che ha creato particolare disagio a residenti e villeggianti, poiché di fatto preclude il transito a quanti vogliono accedere alla frazione Curto dalla mulattiera che sale dalla frazione Costa (il “Cornal”) e viceversa. In questi anni, la possibilità di bypassare la chiusura è stata offerta in via eccezionale dai privati titolari delle proprietà a monte, dove fra l’altro si trova il museo etnografico Piccolo Mondo Antico.
Una possibile e auspicata soluzione sembrava potesse arrivare nella primavera del 2020, quando l’Amministrazione ha accettato (con delibera di Consiglio approvata a maggioranza) la donazione di una significativa porzione del fabbricato e dei terreni limitrofi.
Nulla però si è più mosso e il progressivo degrado è ormai sotto gli occhi di tutti. Il tetto è imploso e la balconata in legno è andata distrutta, così come l’affresco della Crocifissione è andato irrimediabilmente distrutto: di esso resta unicamente un fragile brandello della parte superiore sinistra. I rovi hanno invaso anche la mulattiera antistante ed è stato asportato l’antico catenaccio della porta d’ingresso. Un pezzo di storia di Moio de’ Calvi è irrimediabilmente svanito.