Addio filiali a Valbondione e Gromo, Belotti chiede a Intesa di cambiare idea
I due Comuni rischiano di essere penalizzati dalla chiusura delle loro banche. L'appello del deputato leghista
Il deputato bergamasco della Lega, Daniele Belotti, ha scritto oggi (martedì 3 agosto) una lettera indirizzata al dottor Tito Nocentini, direttore delle filiali Banca Intesa Lombardia Nord, dunque anche di quelle bergamasche.
Nel testo, Belotti lancia un appello affinché si riveda la decisione di chiudere le filiali di Valbondione e Gromo, due comunità montane che, secondo Belotti, fattosi portavoce delle istanze del territorio, finirebbero con l'essere irrimediabilmente penalizzate da questa decisione.
I principali motivi della richiesta sarebbero due: innanzitutto, la popolazione dei due Comuni è composta in maniera importante da persone anziane, le quali hanno poca confidenza con l'home banking e sarebbero quindi costrette in futuro a fare diverse decine di chilometri di strada per recarsi alla filiale più vicina e svolgere le più semplici operazioni; il secondo motivo è la scomparsa conseguente degli sportelli bancomat, necessari anche ai turisti che visitano quei luoghi.
Di seguito, riportiamo il testo integrale della lettera:
Il.mo direttore,
la riorganizzazione territoriale del sistema bancario sta portando a un pesante ridimensionamento del numero delle filiali. In bergamasca questo fenomeno è accentuato dalla fusione di Ubi con Intesa e prima ancora da quella che aveva visto il Credito Bergamasco accorpato con il Banco Popolare. Molti comuni sono quindi rimasti privi di sportelli bancari con pesanti disagi soprattutto tra la clientela più anziana poco incline all’uso dell’home banking.
Disagio che aumenta ancor di più nelle realtà di montagna dove la mobilità è più difficile e i trasporti pubblici più carenti. Al riguardo mi permetto di scriverle per la chiusura, prevista ad ottobre, delle filiali di Banca Intesa di Valbondione e Gromo.
Su sollecito di diversi residenti, commercianti e villeggianti, riprendendo le istanze avanzate anche a livello istituzionale, in particolare a Valbondione dal consigliere comunale Walter Semperboni, sono ad invitare la Vs direzione a rivedere la decisione di chiudere entrambe le filiali considerato che, ad esempio, la clientela di Lizzola e Valbondione sarebbe costretta a scendere fino ad Ardesio per trovare uno sportello bancario aperto. Tra andata e ritorno sono 42 km di strada e oltre un’ora di auto, quando ovviamente non nevica. In pratica, per un versamento o una consulenza se ne va quasi mezza giornata di lavoro.
In alternativa si chiede che vengano lasciati operativi almeno gli sportelli bancomat al fine di avere un servizio operativo h24. Sarebbe un segnale di attenzione verso la realtà montana che ha dato tanto, negli anni, al sistema bancario bergamasco e che oggi, invece, si trova ad essere il territorio più penalizzato dalle riorganizzazioni dei grandi gruppi bancari.
Si tenga presente, inoltre, che la mancanza di sportelli bancomat nelle località montane crea pesanti disagi anche ai villeggianti, molti dei quali anziani e quindi non sempre utilizzatori delle carte di credito, penalizzando così tutto il sistema turistico.
Con la speranza che questo invito possa essere tenuto in considerazione, con una proficua collaborazione con i comuni interessati, ricordando anche l’attenzione al sociale e al territorio che Intesa da sempre ha nella sua mission aziendale, Le porgo i miei più cordiali saluti.