Landscape Festival

Adesso Arketipos, per I Maestri del paesaggio, chiede soldi pure ai commercianti di Città Alta

A fronte del rischio (concreto) di perdere parte dei finanziamenti pubblici, l’associazione prova a correre ai ripari

Adesso Arketipos, per I Maestri del paesaggio, chiede soldi pure ai commercianti di Città Alta

Senza particolare clamore, il 21 settembre s’è chiusa la quindicesima edizione del Landscape Festival – I Maestri del Paesaggio. E Arketipos, associazione organizzatrice dell’evento, è già al lavoro per l’anno prossimo. Con una questione tutt’altro che secondaria da affrontare: trovare i fondi per continuare a portare a Bergamo la manifestazione.

Il tema è noto e dibattuto da tempo in città. Il Comune, praticamente ogni anno, sborsa quasi cinquantamila euro per sostenere l’iniziativa. Cifra che negli ultimi dodici mesi, a fronte di edizioni del festival tutt’altro che esaltanti, è stata dichiaratamente contestata dalle opposizioni e che anche l’assessora al Verde, Oriana Ruzzini, ha ammesso che potrebbe essere rivista.

Altro importante finanziamento arriva solitamente dalla Camera di Commercio di Bergamo: trentamila euro. Una cifra che, quando iniziò a venire elargita, serviva a portare le installazioni anche oltre i confini di Città Alta. Negli anni, il finanziamento è rimasto, mentre del festival in città bassa si sono praticamente perse le tracce. La cosa non è passata inosservata alla nuova governance di Largo Belotti e non è escluso che qualcosa possa cambiare.

Sempre trentamila euro circa, infine, arrivavano ad Arketipos da Regione. Il passato è d’obbligo, perché quest’anno da Palazzo Lombardia sono arrivati “solo” cinquemila euro. Questo perché i fondi regionali erano figli della partecipazione a dei bandi e quest’anno l’associazione ha sbagliato qualcosa, non riuscendo così a ottenere la maggior parte di quei finanziamenti.

Non è un caso che, dalle pagine de L’Eco, Mario Bonicelli, socio e cofondatore di Arketipos, abbia espressamente chiesto a Regione «qualcosa di più concreto». Come se quei fondi gli fossero dovuti a prescindere, non si capisce bene per quale diritto acquisito.

La fotografia “finanziaria” scattata spiega bene le preoccupazioni economiche dell’associazione. Che infatti pare essere già corsa ai ripari. Come? Chiedendo ai commercianti di Città Alta, in una lettera firmata (…)

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