Aeroporto, previsione di crescita 2030 già superata. Orio, adesso dove vai?
Quota 13,7 milioni di passeggeri oltrepassata. Il ministero chiede il via libera al Piano di Sviluppo. Ma i Piani acustici e di impatto ambientale latitano
di Paolo Aresi
La previsione di crescita dell’aeroporto di Bergamo-Orio al 2030, secondo il documento di presentazione del “Piano di sviluppo aeroportuale” della Sacbo, era di 13 milioni 760 mila 941 passeggeri. Numero già superato nel 2019 e che sarà demolito in questo 2023.
Ciononostante, lo scalo vuole ingrandirsi ancora, vuole migliorarsi, diventare più efficiente: giusta aspirazione. Per questa ragione aveva presentato il Piano circa quattro anni fa (la prima bozza venne illustrata nel gennaio 2016), che oggi, improvvisamente, il Ministero delle Infrastrutture ha fretta di licenziare.
Ma, si chiedono i sindaci interessati, come è possibile approvare un Piano di sviluppo quando ancora non è stato ultimato il Piano per capire come contenere i rumori entro la soglia di non pericolo per la salute dei cittadini?
Si chiama “Piano di zonizzazione acustica”. E come si può approvare un Piano di sviluppo se ancora non è passata la “Valutazione di impatto ambientale” che spetta al Ministero dell’Ambiente? Sarebbe come dire che si decide di acquistare un appartamento senza possedere la somma richiesta e senza che la banca abbia ancora deciso di darci il mutuo.
Il Comune di Bergamo appare sconcertato da questa situazione anche perché il Ministero delle Infrastrutture (ministro Salvini) ha mandato una lettera ai Comuni e alle società interessate in cui si dice che le osservazioni al Piano di sviluppo aeroportuale devono arrivare nel giro di un mese, cioè entro il 4 settembre.
Il ministero preme, ma la salute dei cittadini?
Anche il sindaco padrone di casa, Orio al Serio, non sembra entusiasta di questa presa di posizione del ministero. Dice Alessandro Colletta: «A suo tempo avevamo dato un parere negativo al Piano di sviluppo insieme agli altri comuni coinvolti, Bergamo, Grassobbio, Seriate e la Provincia, perché mancavano i presupposti, cioè la Valutazione di impatto ambientale e il Piano di zonizzazione acustica, che è in via di approvazione. Vede, il Piano di zonizzazione è importante perché pone dei limiti, delle regole in base alle quali anche i Comuni possono intervenire, sanzionare comportamenti scorretti».
«Oggi ci chiedono di nuovo un parere - continua Colletta - ma la situazione non è cambiata, e per di più chiedono pareri e osservazioni nel giro di quaranta giorni, ad agosto. Mi sembra davvero una mancanza di rispetto nei confronti dei Comuni e del territorio. Infine, è vero che il Piano di sviluppo riguarda soprattutto gli aspetti urbanistici, ma è anche vero che non si possono disgiungere da quelli ambientali. Per esempio se si prevedono stalli per gli aerei troppo vicini alle case, si creano grossi problemi di rumore...».