Aeroporto, proposte nuove fasce di zonizzazione acustica
Ci sarebbero vincoli più stringenti per lo scalo. Tutta la città di Bergamo esclusa da rumore sopra i 60 decibel. Zenoni: «Piano migliorativo»
Per ora è solo una proposta. Messa nero su bianco, in 150 pagine, dai sindaci dei Comuni del circondario dell'aeroporto. Serve a stabilire nuovi parametri per la zonizzazione acustica dei dintorni dello scalo. Che poi devono essere sottoposti a Valutazione ambientale e strategica il prossimo anno.
Lo strumento giuridico individua i limiti, in termini di rumore, che l'aeroporto non può superare nei confronti di determinate zone. Praticamente stabilisce delle zone di "rispetto acustico" entro cui rimanere. Come rimanerci - se con rotte di decollo e atterraggio modificate, riduzione dei voli o con l'impiego di nuovi aerei meno inquinanti - è materia che spetta all'aeroporto.
«La presentazione della zonizzazione acustica aeroportuale rappresenta un importante passaggio per la tutela dei quartieri della città – spiega l’assessore all’ambiente del Comune di Bergamo Stefano Zenoni -: siamo soddisfatti per un provvedimento che è molto diverso e soprattutto decisamente migliorativo rispetto a quello che venne approvato nel 2010, che di fatto lasciava l’intero quartiere di Colognola in zona con rumore superiore a 60db».
Già, Colognola, insieme a Campagnola il quartiere più sotto stress per il continuo passaggio di jet sulla testa. Con il nuovo piano, tutta la città di Bergamo sarebbe esclusa da rumore sopra 60db, con i quartieri più vicini all’aeroporto a beneficiare di una riduzione sensibile del rumore medio prodotto dallo scalo.
«Sarà ora importante capire se questa proposta possa essere ancora perfezionata, magari prevedendo ulteriori valutazioni per comprendere se sia possibile escludere quei pochi numeri civici che ancora sarebbero soggetti a rumore oltre quota 60 db. Il Comune aveva già avanzato questa richiesta in seno ai lavori della commissione aeroportuale. Infine, fondamentale sarà l’applicazione delle nuove norme. – conclude Zenoni - Chiederemo al Ministero di chiarire come saranno fatte rispettare le nuove tutele e soprattutto quale soggetto sarà chiamato a verificarne la corretta applicazione».