Aggressioni contro il personale del trasporto pubblico, venerdì sciopero di 8 ore dalle 16 alle 24
A Bergamo negli ultimi tempi poche aggressioni fisiche ma tanti casi sfiorati, minacce e insulti
Negli ultimi tempi, secondo i sindacati, si sono intensificati i casi di violenza nei confronti del personale del trasporto pubblico locale: violente e continuate aggressioni a conducenti, controllori, capi stazione sono state registrate su tutto il territorio nazionale negli ultimi mesi. Una situazione che ha spinto Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferro a indire un altro sciopero per venerdì 16 ottobre, durante il quale nella nostra provincia i lavoratori incroceranno le braccia per 8 ore dalle 16 alle 24.
«Ultimamente a Bergamo nuove aggressioni fisiche non ne abbiamo registrate, anche per il periodo estivo, durante il quale il servizio è meno intasato- hanno detto i segretari provinciali -, ma spesso siamo arrivati ad un passo, come ci raccontano parecchi addetti. Inoltre, si deve tener conto del fatto che è sempre difficile denunciare, a causa della paura di ritorsioni. Le aggressioni verbali e le minacce spesso non entrano nell'elenco, ma sono forse le più numerose e dannose, perché distruggono la dignità del lavoratore. Tutti questi episodi diminuiscono la percezione di sicurezza anche da parte degli utenti, minando alla base il concetto di servizio pubblico e le politiche legate alla mobilità sostenibile».
I rappresentanti delle categorie ritengono che, ad oggi, si continui a registrare la totale assenza a livello nazionale, da parte di datori di lavoro, istituzioni e legislatore, di interventi utili alla tutela dei lavoratori e dell’utenza. Dal 2017, quando le organizzazioni sono state ricevute al Ministero dell’Interno chiedendo la costituzione di un tavolo permanente, volto a mitigare il fenomeno delle aggressioni, sono state continue nel tempo le azioni che le sigle hanno messo in campo per arrivare alla risoluzione di questa problematica. L’esito di tali azioni ha raggiunto un primo risultato nel mese di marzo 2022, attraverso la sottoscrizione del Protocollo sulla sicurezza, che ha visto tra i partecipanti al tavolo il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, il Ministero dell’Interno, le Associazioni Datoriali e alcune delle maggiori imprese del Paese. «Tuttavia – hanno concluso i sindacati - occorre dare attuazione al Protocollo stesso con la massima urgenza, mettendo in campo provvedimenti utili per porre fine al fenomeno delle aggressioni. Servono provvedimenti immediati, in assenza dei quali continueremo con forza a rivendicare la tutela di lavoratori e lavoratrici del Tpl».