Al Tribunale di Bergamo: «Vuole le fotocopie degli atti giudiziari? Porti la carta!»
La segnalazione arriva da un avvocato. Ma il presidente dell'Ordine bergamasco, Francesca Pierantoni, dice: «Inverosimile»
«Per fotocopiare gli atti giudiziari abbiamo dovuto comprare una risma di carta da fuori, e portarla con noi». L’avvocato fatica a nascondere lo stupore. Quel che gli è successo al tribunale di Bergamo, proprio non se l’aspettava.
Arrivato qualche giorno fa in via Borfuro, il legale si reca in cancelleria. Chiede di poter fotocopiare alcuni atti del procedimento di un suo assistito. Il personale amministrativo gli risponde, gentilmente e non senza imbarazzo, che la carta deve mettercela lui.
Il legale, sconcertato, non si perde d’animo. Domanda dove sia la cartoleria più vicina e manda l’assistente a procurare la risma di fogli. Nell’attesa, gli spiegano che la carta è disponibile solo per gli interni. Per gli avvocati, nisba. Non solo. Oltre al danno, la beffa: sulle fotocopie, fatte con la carta da lui acquistata, il legale deve pagare i diritti di cancelleria.
«Mi sembra una situazione inverosimile - dice il presidente dell’Ordine degli avvocati di Bergamo Francesca Pierantoni - al momento non mi risultano disservizi di questo tipo. Il problema della carta alla cancelleria penale c’è stato, molti anni fa. Ma oggi, per esperienza diretta, non è più così».
Caso fortuito o particolarmente sfortunato?
«Non saprei. Però ribadisco che non ci risulta che nelle cancellerie del tribunale di Bergamo (...)