All'aeroporto di Orio, dopo anni, è diminuito il numero di passeggeri e forse c'entra un mancato accordo
I numeri del primo semestre 2025 mostrano un calo del 3,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso

Da tempo, ormai, ci si era abituati agli aggiornamenti sull'andamento dei passeggeri all'aeroporto di Orio: cifre che, negli anni, fatta eccezione per il periodo iniziale della pandemia, sono in pratica sempre stati in crescita.
Qualcosa, però, negli ultimi tempi ha inceppato questo meccanismo, che aveva portato il Caravaggio a essere il terzo aeroporto d'Italia sotto questo aspetto: la causa, secondo quanto riportato oggi (giovedì 21 agosto) dal Corriere Bergamo, sarebbe lo stallo nella trattativa tra Sacbo, la società che gestisce lo scalo, e Ryanair, che detiene l'80 per cento del suo traffico aereo.
Ryanair diminuisce l'offerta (e calano i passeggeri)
In termini di numeri, nel primo semestre di quest'anno, il volume al Milano Bergamo è diminuito del 3,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo, mentre in sostanza nel resto degli aeroporti d'Italia il traffico di passeggeri continua invece a crescere, con un dato nazionale che indica un incremento del 6,2 per cento.
Ryanair ha ridotto l'offerta del 5 per cento nei primi sei mesi del 2025 a Orio, con quindi duemila voli circa in meno in entrambe le direzioni (di conseguenza, quattrocentomila possibili posti in meno). La scelta, secondo alcune fonti sentite dal Corriere, sarebbe dovuta alla mancata concessione, nella discussione per il rinnovo dell'accordo commerciale, degli incentivi milionari di cui la società aveva usufruito negli anni precedenti. Sacbo si sarebbe rifiutata in quanto intenzionata a diversificare con altre compagnie aeree, che siano in grado di attirare una clientela diversa da quella delle low cost.
Stallo per il rinnovo dell'accordo
La faccenda, però, avrebbe fatto optare Ryanair per questa "strategia", una sorta di messaggio implicito affinché la società che gestisce l'aeroporto si decida a concedere almeno incentivi pari a quelli avuti fino ad ora. A fronte del fatto che la compagnia di Michael O'Leary, invece, nel resto del nostro Paese ha aumentato la sua presenza del 5,7 per cento, a qualcuno potrebbe venire da pensare che in effetti abbia deciso di "spostare", per qualche motivo, gli aerei.
Nel frattempo, interrogata sulla questione dal Corriere, Sacbo non si sarebbe sbottonata più di tanto, ribadendo piuttosto che, rispetto alle aspettative iniziali di decrescita, che erano del -4,5 per cento, il fenomeno rilevato è inferiore di quasi un punto percentuale. Con un'intesa tra l'ente e Ryanair che è stata definita «partnership consolidata».
Certo è che, nella trattativa, sembra essere la compagnia irlandese quella ad avere il coltello dalla parte del manico, con un atteggiamento ormai abitudinario, anche in altre strutture, a chiedere incentivi che la soddisfino (altrimenti l'offerta diminuisce) e poche tasse. Richieste che del resto, da parte di un privato, possono essere giudicate soggettivamente come si vuole, ma sono legittime. Quando però detiene la maggior parte delle tratte e del traffico aereo in una realtà come quella di Bergamo, poi si rischia anche di avere casi di questo tipo.