Alleanza Bergamo-Orio contro i tassisti abusivi in aeroporto: controlli in borghese della polizia locale
Gli agenti di via Coghetti si affiancheranno a quelli del Comune vicino, dando anche multe. Il gettito andrà tutto a Orio al Serio
Stretta contro i tassisti abusivi all'aeroporto: il Comune di Orio al Serio, infatti, ha stretto un accordo con quello di Bergamo per unire le forze delle Polizie locali. In pratica, gli agenti di Palazzo Frizzoni affiancheranno i colleghi nei controlli, allo scopo di individuare i "furbetti" che adescano i turisti per poi chiedere cifre astronomiche. Situazioni, tra l'altro, denunciate diverse volte dal Cotabe, il consorzio dei tassisti bergamaschi (quelli regolari), che si ritrovano danneggiati da questo fenomeno illecito.
Controlli anche in borghese
I controlli, come riportato oggi (mercoledì 19 luglio) da L'Eco di Bergamo - dovrebbero partire da fine mese, con i vigili che, anche in borghese, effettueranno verifiche sui taxi che fanno da spola tra lo scalo e la stazione ferroviaria del capoluogo, così come, dopo l'una di notte, sull'intenso via vai che si crea al Caravaggio.
Questo perché, in quell'orario, a Bergamo c'è l'ultimo treno e quindi tutti gli abusivi tendono a spostarsi all'aeroporto, per accaparrarsi i viaggiatori a discapito delle tasche di questi ultimi e di chi, del mestiere, vive in modo onesto. Le multe saranno quindi comminate anche dagli uomini di via Coghetti, ma saranno gestite dal Comune di Orio, che incasserà anche il gettito.
Situazione complicata in aeroporto
Molto spesso - come spiegato dal presidente del Cotabe, Massimo Cocchiara, sempre a L'Eco - gli irregolari del settore, spesso stranieri, approfittano del disorientamento dei turisti che sono appena scesi dagli aerei, proponendosi per il servizio. Tuttavia, una volta terminata la corsa, arriverebbero richieste di pagamento da capogiro.
Molti visitatori, a quel punto, non se la sentirebbero di rifiutare di pagare, anche per evitare problemi quando sarebbero in vacanza, ma anche per l'atteggiamento di chi sta dall'altra parte. Diverse volte, infatti, si sono dovute chiamare le forze dell'ordine.