di Sara Barbò
Ogni anno, in Italia, sono circa 130 mila gli animali domestici che vengono abbandonati dai propri padroni, di cui ottantamila gatti e cinquantamila cani. L’atto è considerato un reato molto grave e punibile dalla legge, secondo l’articolo 727 del Codice penale, con pesanti sanzioni che vanno dai mille ai diecimila euro e fino a un anno di carcere.
Inoltre, dallo scorso 14 dicembre, il nuovo Codice della strada ha aumentato la pena di un terzo e ha aggiunto la sospensione della patente da sei mesi a un anno, o il ritiro nei casi più gravi, se l’abbandono avviene su strada causando incidenti.
A Bergamo, la questione non è indifferente. La nostra è stata la prima città della Lombardia ad aprire – lo scorso 29 gennaio – uno sportello dell’associazione Lav per la lotta contro i maltrattamenti sugli animali. Quest’anno, grazie al piano triennale anti-randagismo di Regione, verranno erogati un milione e 261 mila euro di fondi statali alle varie Ats, di cui 135 mila saranno destinati a Bergamo e investiti in sterilizzazioni, nuove strutture protette, uffici per i diritti degli animali (Uda) e, infine, programmi di educazione al rispetto degli animali.
Maltrattamenti e abbandoni
Ma cosa spinge una persona ad abbandonare il proprio animale? Nell’ultimo quinquennio – dal 2019 al 2024 -, secondo la relazione di fine mandato redatta dalla ex garante per gli animali del Comune di Bergamo, Paola Brambilla (al suo posto è stato recentemente nominato Angelo Maestroni), sono stati numerosi i sequestri di cani e gatti, vittime di maltrattamenti e tenuti in pessime condizioni. Ad esempio chiusi su balconi o in gabbie, sporchi, al freddo, senza riparo né cibo.
Purtroppo, ciò che ancora manca è la consapevolezza che adottare un animale significa assumersi una responsabilità a lungo termine (…)
