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Le società degli impianti fanno lucro, da decenni, per mezzo della montagna, che è di tutti. Aumentano i costi senza apportare servizi ai fruitori (parcheggi, servizi igienici, ecc). Anzi chiedono garanzie facendo pagare un'assicurazione obbligatoria anche se il privato ne è già in possesso. Questa polemica è già da decenni che sussiste ma non si è mai risolta. Basta il buon senso di tutti.
Non mi è chiaro se il divieto riguardi la direzione dello sciatore, dal basso verso l'alto oppure l'attrezzatura usata. Nel primo caso capisco la pericolosità potenziale nel secondo no Quindi differenziare i percorsi mi sembra l'unica soluzione
La montagna dev'essere vivibile per tutti E le parti interessate devono trovare gli accordi per la convivenza di sciatori o escursionisti. Non lamentiamoci se più persone scelgono il mare
a Colere c'è il sentiero perché due rifugisti camuni con l' aiuto di qualche volontario Colerese , il CAI della val di Scalve hanno sponsorizzato la pulizia,la segnaletica e hanno incentivato la salita. ...e cmq..il rifugio Albani e' sempre stra pieno di ciaspolatori ,alpinisti ..la montagna e' aperta a tutti ,basta solo avere il buon senso di accogliere .
Guerra di poveri. Prendete esempio da Cervinia, Corvatsch, Altopiano di Asiago ecc dove gli sci alpinisti, ciaspolatori, hanno percorsi specifici o regole precise scritte. Sono pur sempre clienti potenziali per bar, rifugi e ristoranti che possono contribuire a coprire i costi di mantenimento dei tracciato. Sveglia!!!
Scialpinisti e amanti della montagna, smettiamo di frequentare in tutte le stagioni i luoghi che ci vietano la frequentazione invernale. Opponiamoci con la stessa veemenza alla costruzione di nuovi impianti e itinerari che limiterebbero ancora di più i nostri spazi .
Create percorsi ad hoc... in sicurezza, per tutti, anche con un piccolo contributo se necessario. Camminare fa bene alla salute, è prevenzione delle patologie cardiache, diabetiche, ecc... impedire fa solo arrabbiare, così come le multe.
Invece di mettere divieti sarebbe meglio che i Comuni e le stazioni sciistiche si organizzassero per preparare itinerari specifici, anche battuti dal gatto o dalla motoslitta per ciaspole e pedoni, salita con le pelli. In questo modo possono triplicare le presenze e possono anche introdurre un piccolo ticket come si fa per la piste di fondo per ripartire dei costi fissi. L'indotto diventerebbe alto è si capirebbe che alle quote basse si può favorire questo turismo senza spendere in impianti dal futuro molto incerto.
Ah adesso pure per andare a camminare o a ciaspolare in montagna c'è il divieto! Poi cosa fanno mi fanno una multa e se non pago incaricano pure una società di recupero crediti per riscuotere? VERGOGNA
Per Luca: anche le regole grammaticali. sia in Italiano che in Latino, vanno rispettate.
Visto che il fenomeno è in aumento, sarebbe il caso di creare alcuni percorsi anche per chi non scia, perché la montagna è libertà, e deve essere di tutti.
Penso che la montagna dovrebbe essere accessibile a tutti non solo a chi può permettersi gli skipass a prezzi folli. Credo che bisognerebbe trovare soluzioni alternative alle multe
Penso che le leggi sulla montagna le debbano fare i montanari. Altrimenti sono astruse e limitative, come il divieto di scialpinismo durante il covid.
La soluzione è molto semplice ma come al solito manca la buona volontà. Date l'obbligo ai proprietari degli impianti di segnalare (a bordo pista o su sentieri collaterali se esistono) dei percorsi di risalita. Per la discesa si potranno usare le piste con un minimo contributo alla battitura.
Visti i costi degli impianti molti locali si sono già spostato verso lo sci alpinismo. Occorrerebbe regolamentare invece di proibire. Vedi in Alto Adige dove le piste sono aperte a turno una sera alla settimana con grande felicità dei ristoratori e i parcheggi sono a pagamento.
Lasciate liberi di salire a bordo pista, è meglio mettere cani antidroga e fare test alcolico alla partenza degli impianti. Troppi sciano senza rispetto degli altri. Viva la montagna libera e rispettata.
I percorsi alternativi per scialpinismo e ciaspole ci sono, basta che la gente li segua e non succede nulla
Siamo il paese più idiota del mondo che non sa regolare lo spazio per tutti... Regala i monopattini col bonus e gli permette di andare sulla strada statale... Adesso vuole evitare di camminare a bordo pista alle persone che vogliono fare una passeggiata o magari raggiungere il proprio compagno in un rifugio... Ci vuole poco buon senso a far capire a tutti dove stare senza dare fastidio agli altri! Questo paese è diventato davvero insostenibile, pieno di regole stupide per dare solo multe.... Senza educare e senza spiegare il senso civico della vita!
Basterebbe dedicare dei sentieri per gli sci alpinisti, e semplice
Quanta malcelata ipocrisia, spiace registrarlo: la ragione per cui si proibiscono le piste è solo di "daner", squisitamente economica economica, con buona pace di iperboli sulla sicurezza o peggio. "i solchi sulle piste degli sci di alpinismo" (ma dove viviamo sulla montagna di sapone!). Questa tipologia di fruitori del contesto alpino, peraltro molto più rispettosa, competente e solita alla montagna e delle sue dinamiche, di quanto lo siano gli sciatori, sempre più occasionali, non interessa economicamente gli operatori della montagna invernale, perché poco inclini alla spesa, e perché consumatori "poveri", di seconda serie. Se facciamo un'analisi di pura economia, rileviamo che uno sciatore .medio di oggi, ha bisogno di tutto dagli sci a noleggio, allo skypass, al pranzo, al grappino per finire con il bombardino e il cocktail supportato da DJ set dell'apres sky! È un portatore sano di danari sonanti. Gli altri lo sono indubbiamente di meno. E allora vendiamo ai comuni e alle istituzioni la narrazione partigianamente ipocrita della sicurezza sulle piste e riserviamo il bene della montagna ad uso esclusivo di chi è disposto a spendere. E guardate bene... io sono uno sciatore dai lontani anni 70, dove un discorso del genere neanche sarebbe stato concepito. Ma su questo terreno non troveranno facile vittoria, troppe le persone che amano la montagna e non possono ammettere che diventi una vacca da mungere ad uso e consumo di pochi gestori e operatori della montagna che si ergono a arroganti comandanti, arroganti, del vapore! La montagna è e rimane di tutti e x queste dinamiche buon senso e ragionevolezza permettono di autodeterminare i comportamenti.
Facciamo così, chi si prende un comprensorio sciistico ha l'obbligo di creare percorsi in sicurezza, magari chiedendo un pagamento per la manutenzione. Poi va be è solo questione di tempo e resterà un ricordo sciare
Non ho mai visto uno scialpinista in mezzo alle piste! Basterebbe delimitare uno spazio dedicato a bordo pista. In Svizzera la montagna è libera a chiunque la vuole frequentare. Già abbiamo le spiagge ad uso esclusivo dei "balneari" ora non potremo neanche più frequentare la montagna. Che brutta Italia!!! #lamontagnaèditutti
Penso che le regole vanno rispettate . Red lex dura lex.
La cosa più ovvia!!! In pista a Monza, vai a piedi ? In un campo di calcio giochi a tennis? In un campo di basket giochi a briscola? No !! Sulle piste da discesa sci, va chi scia. Semplice !
Ci vuole, buonsenso, rispetto, e attenzione. Se si cammina, ai lati della pista, non succede nulla. Sono persone, che portano comunque denaro. Nessun divieto.
Regalare quindi l' ambiente montano ai giostrai ed agli insaccati che manco sanno usare le pelli di foca? no grazie.
....ahahah be certo: sci alpinisti e ciaspolatori NON portano €€€ a parte fermarsi al rifugio a mangiare.E' sufficiente sanzionare chi attraversa le piste!!
Ottimo.