Approvata la mozione di sfiducia al sindaco di Solto Collina: Consiglio comunale a casa, arriva il commissario
Maurizio Esti non si presenta e la seduta si trasforma nel processo a un fantasma, con un'ora e mezza di Catilinarie

Si chiude con il processo politico a un illustre assente l'esperienza del Consiglio comunale di Solto Collina, che con l'approvazione della mozione di sfiducia al sindaco è stato sciolto nella serata di ieri, giovedì 29 maggio, dopo una riunione tutt'altro che facile. Maurizio Esti non si è presentato, insieme ai tre consiglieri che ancora lo sostenevano (ciò che rimaneva di fatto della sua lista "Rinnovamento per Solto"), inviando dopo venti minuti di attesa l'annuncio delle loro dimissioni in blocco.
I contrasti con gli ex alleati Consoli e Romeli
Di conseguenza lui, la vicesindaca Sabrina Amaglio, l'assessore Maurizio Badon e il consigliere Michele Canobbio hanno perso la carica, ma il quorum per discutere il tema fondamentale c'era comunque. Quella che doveva essere una seduta difficile, con reciproche accuse e recriminazioni, si è quindi trasformata in un'ora e mezza di Catilinarie nei confronti del convitato di pietra. Il consigliere Filippo Cassarino, della lista "Uniti per la Collina", ha letto a nome di tutti e cinque i consiglieri rimasti il testo della mozione, da loro firmata, e si è cominciato con gli interventi, che non sono stati di certo leggeri.
«Il sottoscritto, fino a un mese fa, è stato l'assessore al Bilancio, poi quando ero all'estero Esti ha deciso di togliermi questa delega - ha cominciato Consoli -. Ho chiesto spiegazioni, ma queste non sono mai state date. Il sottoscritto aveva fatto un controllo per la richiesta di rimborso parcheggio di un assessore. Cosa di cui erano rimasti male sia questo che il sindaco, il quale mi ha richiamato davanti a tutto il gruppo di maggioranza. Mi viene il dubbio che quanto accaduto c'entri con la sua scelta».

Davide Romeli, uscito dalla maggioranza, ha ricordato poi la lettera indirizzata a Esti e ai cittadini di Solto, per ricostruire la storia degli ultimi mesi. «Dialogo e mediazione sono aspetti fondamentali del mandato amministrativo, bisogna uscire dalla logica del "o con me o contro di me". Il fatto che il sindaco sia una persona "vulcanica" può avere i suoi lati positivi, però non ci sto a essere definito, come ha fatto lui, uno che tiene i piedi in mille scarpe» ha precisato.
«Molte famiglie mi hanno chiesto come si faccia in Comune a non trovare condivisione su certi temi - ha continuato -. Da dicembre a oggi, il contesto è diventato ancor più problematico. Altra vicenda è quella del terreno per realizzare il parcheggio di Esmate, dalla quale è stato escluso il vicesindaco (cioè al tempo Consoli, ndr). Esti si è comportato come il calciatore che, al momento del rigore, non tira in porta ma contro uno degli spettatori, sostenendo che doveva essere la comproprietà a muoversi per prima per trovare un accordo, non lui. Ma ciò spettava all'ente pubblico».
Fino a marzo, ha raccontato Romeli, con Consoli avevano provato a trovare punti condivisibili, proponendo piuttosto al sindaco di programmare un «fine vita» per questa Amministrazione, portando prima a termine i progetti importanti che si potevano realizzare. «Il mettere la testa sotto la sabbia di certi assessori, lo "zoccolo duro", negli ultimi sei mesi non ha giovato ed è anche per questo che siamo qui oggi». Lo stesso Consoli, a seguire, ha confermato che sulla questione del terreno gli era stato chiesto di starsene fuori, «nonostante il sindaco, dopo un anno, non avesse ancora concluso niente con la comproprietà».
Per l'ex vicesindaco, «l'errore di Esti è stato poi non capire che la maggioranza si era rotta al suo interno, continuando a offendere i consiglieri più attivi, che chiedevano un cambiamento da parte sua. Le regole di condotta che, con Romeli, ho chiesto di sottoscrivere con il resto del gruppo, sono state da lui definite "rifiuti", mentre "vergognosi" i loro proponenti, cioè noi. La grande pensata di Esti e Amaglio è stata infine quella di sfiduciare il sottoscritto, l'unico che poteva mandare avanti l'Amministrazione, dopo che quattro consiglieri se n'erano andati».
Il comportamento con l'opposizione
A sottolineare la totale mancanza di comunicazione e dialogo, oltre che il discutibile modo di approcciarsi con l'opposizione, è invece la consigliera di Uniti per la Collina, Marina Gabanelli: «Il post su Facebook in cui definisce i consiglieri d'opposizione e i cittadini che li hanno votati dei "microcefali" ne è un esempio. Senza contare i comportamenti offensivi nei confronti di alcune donne del paese, colpevoli unicamente di pensarla diversamente e far parte di associazioni non gradite».
Se questi interventi non sono stati certo indulgenti nei confronti dell'illustre assente, quello più acceso è stato di Fabrizio Minelli, della "Lista civica del buon governo di Solto Collina": «Se siamo qui a discutere la mozione e non a festeggiare il nuovo sindaco, che si sarebbe potuto eleggere a maggio, è colpa di Esti. Per restare in sella altri tre mesi, ha prolungato questa Amministrazione, nonostante non avesse più una maggioranza. Così il commissario, pagato dal Comune, rimarrà per un anno».
Ne è seguita una lunga requisitoria contro i consiglieri Arosio, Guizzetti, Badon e Amaglio, la spiegazione per cui Pedrazzoli se ne sarebbe andato perché «ufficiosamente in disaccordo con il primo cittadino», mentre «Romeli coraggiosamente se n'è andato. Invece Consoli prima era bravissimo, poi quando sono entrati in contrasto è diventato l'opposto. Davvero Esti crede che i cittadini si fidino di ciò che sostiene uno che si comporta come una banderuola?».
Il colpo di scena è arrivato quando il segretario ha annunciato che gli era stato inviato uno scritto, una dichiarazione di Esti. «A me non interessa venga letto il testo di una persona che non si è nemmeno presentata qui stasera» ha commentato Minelli. Nessuno ha avuto obiezioni. Il documento (poi pubblicato da Esti sui social) è stato quindi allegato al verbale, ma non letto in pubblico.
Si è passati quindi alla dichiarazione di voto, con approvazione della mozione di sfiducia ed esecuzione immediata, con lo scioglimento del Consiglio comunale. Seguirà comunicazione dalla Prefettura, che invierà le disposizioni del caso.
Penso che il sindaco Minelli era , è e sarà un SIGNOR Sindaco