L'autunno porta i malanni di stagione: i dati per la Bergamasca e le attività di prevenzione
Nella nostra provincia nelle ultime settimane circa 25mila casi, con una media di 7-8 ogni mille pazienti visitati in ambulatorio
L'autunno è arrivato e a certificarlo sono anche, come ogni anno, i casi d'influenza. Qui in Bergamasca la media è di ottomila malati a settimana, contando anche le sindromi parainfluenzali e altri virus respiratori stagionali.
I casi in Bergamasca
Nelle tre settimane d'ottobre, gli individui che hanno mostrato i sintomi - naso tappato, starnuti, tosse e febbre - sono stati circa 25mila. A dirlo sono i dati di InfluNews, progetto a cui partecipano vari medici e pediatri sentinella, che tangono monitorata la situazione. L'incidenza è di circa 7,5 casi ogni mille assistiti. Il picco, come del resto avviene a ogni ritorno stagionale, verrà raggiunto probabilmente in inverno, anche se nel 2022 arrivò in anticipo rispetto alle previsioni.
Nello specifico, poi, andando per fasce d'età, ad ammalarsi sono soprattutto i bambini: negli ultimi sette giorni, infatti, si sono avuti 16,8 casi ogni mille assistiti tra gli 0 e i 4 anni, mentre per i più grandi, tra i 5 e i 14 anni, si è scesi a 4,2 casi ogni mille. Tra i 15 e i 64 anni, invece, sono stati 8,3 i casi ogni migliaio di pazienti, mentre oltre i 65 anni d'età i casi riscontrati sono 5,3 ogni mille visitati in ambulatorio.
Le attività di prevenzione
Il presidente dell'Ordine dei medici di Bergamo, Guido Marinoni, ha spiegato oggi (giovedì 26 ottobre) a L'Eco di Bergamo che a contatto con anziani e fragili indossare la mascherina potrebbe ancora essere una buona idea, mentre un altro fattore importante è la vaccinazione anti-influenzale, ma anche quella anti-pneumococco per le categorie a rischio.
Al 18 ottobre, secondo i numeri forniti da Ats, le vaccinazioni contro i malanni di stagione sono state 15.699 e risulterà importante verificare le risposte nelle prossime settimane. Marinoni ha poi fatto presente che in alcuni centri non è ancora possibile ricevere la co-somministrazione, ovvero anti-influenzale e anti-Covid nella stessa seduta, un aspetto su cui ha auspicato delle migliorie.