Ats Bergamo cerca una soluzione ai problemi della Continuità Assistenziale
In collaborazione con Areu, la Regione «sta razionalizzando le attività per poter garantire un servizio più capillare e più accessibile»
Ats Bergamo risponde alle criticità segnalate sulle postazioni di Continuità Assistenziale (ovvero le ex guardie mediche) di Treviglio, sottolineando che sono «purtroppo collegate alla crescente carenza di personale sanitario medico sul territorio regionale». E non solo: «la ricerca e il reclutamento di professionisti medici sono tra le priorità di Ats Bergamo, attraverso il dipartimento di Cure Primarie, ma le numerose azioni intraprese non hanno garantito la copertura di tutti i turni delle postazioni».
Per questi motivi (e per «rispondere sempre meglio ai bisogni di salute dei cittadini») è in corso una revisione dell'organizzazione della Continuità Assistenziale. In collaborazione con Areu, la Regione «sta razionalizzando le attività per poter garantire un servizio più capillare, più accessibile, attraverso l'ottimizzazione delle risorse disponibili e senza dimenticare i bisogni della popolazione».
Nei primi mesi del prossimo anno, spiega Ats, sarà quindi possibile avviare la nuova organizzazione subito dopo il coinvolgimento dei soggetti territoriali. «Si ricorda infine che sul territorio bergamasco è attivo il progetto Ambulatori Diffusi, per garantire al cittadino privo del medico una prestazione sanitaria attraverso l'accesso ad ambulatori medici presenti sul territorio».
Il cittadino che ne ha bisogno può prenotare in farmacia l'accesso all'ambulatorio medico. A breve sarà inoltre disponibile una applicazione dedicata per eseguire la prenotazione in piena autonomia. Il progetto e tutte le nuove funzionalità sarà presentato dall'assessore al Welfare Guido Bertolaso alle 16:30 di martedì 13 dicembre, in Sala Lombardia di Ats Bergamo.