Guardia medica

Ats Bergamo vuol fare luce sul caso degli 11 medici improvvisamente malati

Nel ponte del 2 giugno sono piovuti certificati di malattia e il servizio è andato in tilt. Un'epidemia che fa arrabbiare

Ats Bergamo vuol fare luce sul caso degli 11 medici improvvisamente malati

di Angela Clerici

Il rumore intorno al servizio della guardia medica non si è spento e rischia di farsi più forte: l’Ats Bergamo ha avviato un’inchiesta per verificare che gli undici medici che non si sono presentati in servizio nel ponte del 2 giugno fossero effettivamente impediti da malattia.

L’indagine riguarda gli undici medici che hanno presentato il certificato di malattia, ma anche i colleghi che il certificato lo hanno firmato. Un’epidemia strana, che ha lasciato amaro in bocca non soltanto nei responsabili della sanità pubblica bergamasca, leggi Ats, ma anche nei sindacati: il commento dei responsabili della Cgil sanità è stato duro: «Siamo tutti arrabbiati per questo comportamento», hanno dichiarato i vertici di via Garibaldi.

L’epidemia che ha coinvolto gli undici medici ha creato grosse difficoltà considerando che nel turno erano impegnati trentotto dottori in totale: significa che si sono assentati poco meno di un terzo degli addetti.

Il servizio è andato in tilt, la dottoressa di turno da giovedì sera in via Borgo Palazzo ha lavorato per quindici ore, raddoppiando l’orario, compresa la notte, ma senza riuscire a smaltire la coda e i malumori, comprensibili: il servizio era rimasto scoperto anche al pomeriggio del giovedì e c’erano diversi cittadini già in attesa quando la dottoressa ha preso servizio, alle 19.

I medici assenti hanno presentato certificati di malattia anche una sola ora prima di avviare il servizio: chi si è assentato per un giorno, chi per tre, chi per una settimana: sui quarantuno turni delle sette sedi, ben quindici sono rimasti scoperti.

L’Ats ha dovuto (…)

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