Autolesionismo usando sostanze nocive, fenomeno in aumento tra ragazzi: l'allarme del Centro Antiveleni
L'organismo dell'ospedale di Bergamo fornisce i numeri sui pazienti tra i 10 e i 17 anni. Farmaci antidoto sui mezzi di soccorso
Abusano di farmaci e assumono sostanze nocive per l'organismo. Il motivo, il disagio giovanile: il fenomeno dell'autolesionismo, tramite l'assunzione di veleni e composti pericolosi, è in drastico aumento tra i minori dai 10 ai 17 anni. A dirlo è il Centro Antiveleni dell'ospedale Papa Giovanni di Bergamo, che rende noto come, dal 2015 al primo semestre del 2023, le consulenze da loro siano aumentate del 126 per cento.
Il fenomeno nella Bergamasca
Il fenomeno, come ha spiegato oggi (lunedì 13 novembre) il responsabile del Centro, il dottor Giuseppe Acerbis, a L'Eco di Bergamo, interessa l'intero territorio nazionale e, di conseguenza, anche la nostra provincia. Nel 2015, i tentati suicidi tra gli adolescenti, tramite ingestione di sostanze, arrivati all'attenzione dell'ente erano al 15,05 per cento, nel 2022 erano passati al 34,09 per cento e, nei primi sei mesi di quest'anno, si è raggiunto il 28,3 per cento. Gli altri casi di intossicazioni tra giovanissimi sono legati a fatti accidentali, abuso di droghe o casi per cui, comunque, si è resa necessaria la consulenza dei medici.
Tra il 2015 e il 2019, i casi registrati al Centro erano stati 295, con una media di 59 all'anno, mentre tra il 2020 e il 2022 se ne sono riscontrati 354, con una media di 118 all'anno, quindi circa il doppio. Nel primo semestre del 2023, invece, sono stati 62. Si deve poi tenere conto che non tutti i casi riguardavano giovani bergamaschi: se si considerano solo questi ultimi, infatti, risultano 109 casi dal 2015 al 2019, ovvero 22 in media l'anno, mentre dal 2020 al 2022 se ne sono registrati 117, ovvero 39 all'anno. Nel 2023, invece, nei primi sei mesi si è arrivati a 23.
Le misure di cura e intervento
Nella maggior parte degli episodi, si riesce a intervenire tempestivamente con decontaminazione gastrica, terapie di supporto e antidoti specifici. In seguito, tra le 24 e le 48 ore dopo, i ragazzi vengono presi in carico dalla Neuropsichiatria infantile per la valutazione, l'inizio della cura psicologica e, se necessario, quella farmacologica.
In alcuni casi, però, non si riesce a invertire l'effetto delle sostanze, perché assunte in quantità troppo elevata o per una tardiva chiamata dei soccorsi. Motivo per cui, anche Areu da agosto, su automediche ed elicotteri, ha reso disponibile un farmaco antidoto, da usare per contrastare gli effetti dei composti.