Non è uno scherzo

Barchette di carta nel laghetto, quello che doveva essere il bar del Donizetti affonda

Il chiosco accanto al teatro non diventerà un caffé ma un laboratorio per corsi e attività per bimbi e famigiie

Barchette di carta nel laghetto, quello che doveva essere il bar del Donizetti affonda
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Il nuovo bar del Teatro Donizetti è morto prima di essere nato. Il chiosco a lato del teatro, verso il monumento del grande musicista, non diventerà un caffè, ma sarà il nuovo “Donizetti Studio”, luogo dove verranno organizzati corsi e attività, anche per bambini e famiglie.

Si comincia subito, con un laboratorio di barchette di carta, che verranno poi poste nel laghetto, per una libera navigazione. Non si tratta di ironia giornalistica: il laboratorio figura nel programma ufficiale: «Lunedì 26 giugno, alle ore 16, Donizetti Studio ospiterà il laboratorio “Una barchetta per la città”, in cui i cittadini di ogni età potranno affidare un messaggio per Bergamo a una barchetta di carta da lasciare nelle acque della fontana».

Non è uno scherzo. Il laboratorio navale sarà seguito da un laboratorio di canto per i bambini da cinque anni in su cui seguirà alle 18 il taglio del nastro inaugurale da parte delle autorità. Ebbene, i bambini nel laboratorio studieranno proprio «un brano da cantare al taglio del nastro». Non è uno scherzo. Presenzieranno il sindaco Giorgio Gori, il presidente della Fondazione Teatro Donizetti Giorgio Berta, il direttore generale della Fondazione Teatro Donizetti Massimo Boffelli. A seguire, «performance artistiche con attori, musicisti e ballerini e il concerto di archi dei giovanissimi studenti, dai cinque agli undici anni dei centri Suzuki di Milano, Pavia e Piacenza».

E il bar? Il bar non si fa. E anche il servizio interno al Donizetti resterà al palo. Ma come, si dirà, il teatro è stato restaurato e rifatto per bene, con grande spesa per la città, e rimarrà privo di un servizio che c’è sempre stato, a nostra memoria? Al sindaco Gori lo hanno chiesto i consiglieri della minoranza. Il sindaco ha risposto che la Fondazione Donizetti non ha trovato candidati per la gestione del bar del teatro per via della «insostenibilità economica di somministrazione che comprendesse il dehors e i due punti interni predisposti per il servizio occasionale».

E così se andrete a seguire le quattro ore (quasi) de La Favorita o della Maria Stuarda, ricordatevi di portarvi generi di conforto, magari una schisceta. Oppure forse potete uscire dal teatro e andare ai bar di fronte. Ma in dieci minuti non è semplice. E se piove? Be’, usate l’ombrello.

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